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Coldiretti: con caro cibo giù acquisti frutta e verdura, sale inflazione luce e gas

caldo

Secondo l’analisi di Coldiretti Toscana sui dati Istat relativi all’inflazione ad agosto rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, a causa del caro energia e della siccità, i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del +10,7%, costringendo i toscani a tagliare gli acquisti nel carrello della spesa. Registrata anche una forte accelerazione dei prezzi delle bollette energetiche (+83,7%).

Prosegue anche ad agosto la corsa dei prezzi in Toscana dove l’inflazione generale, che misura l’aumento prolungato del livello medio generali dei prezzi di beni e servizi in un determinato periodo di tempo, ha raggiunto l’8,6%, 0,6 punti percentuali di più in un mese con la provincia di Siena che mostra il valore più alto (+9,2%) ed un aumento tendenziale di 1,1 punti percentuali rispetto a luglio. Ben cinque province su dieci mostrano un indice dell’inflazione generale superiore alla media regionale che è più alta di quella nazionale (8,4%).

Cresce l’indice inflazionistico alimentare: Arezzo è la città dove fare la spesa è più cara (+12,9%) seguita da Grosseto (+11,7%) e Massa Carrara (11,2%). La conseguenze dell’aumento del prezzi di pane, pasta, latte, carne ed altri prodotti di prima necessità ha spinto più di un consumatore su due (51%) a tagliare la spesa nel carrello. Tra i prodotti più penalizzati ci sono frutta e verdura i cui acquisti sono crollati dell’11% in quantità rispetto allo scorso anno. I consumatori hanno infatti ridotto del 16% le quantità di zucchine, del 12% i pomodori, del 9% le patate, del 7% le carote e del 4% le insalate, mentre per la frutta si evidenzia addirittura un calo dell’8% per gli acquisti di arance. Cresce solo la quarta gamma, come le insalate in busta, le cui vendite nei primi 6 mesi del 2022 sono salite del 7% sullo stesso periodo del 2021.

Ma non sono solo i prezzi dei generali alimentari e delle bevande a salire. La spesa per luce e gas (ed altri combustibili) è un macigno sempre più pesante sui sempre più fragili bilanci famigliari. Nel mese di agosto l’inflazione che misura i prezzi di luce e gas è cresciuta dell’83,7%, rispetto al 62,4% di un mese prima e ben al di sopra della media nazionale (76,4%). Una soglia che tutte le province toscane hanno superato abbondantemente con Massa Carrara in cima alla classifica (84,6%) seguita al secondo posto da Lucca (+84,5%) e al terzo da Grosseto (84%).

L’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne – denuncia Coldiretti Toscana – dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (38%) si trova comunque costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio. Ad aggravare ulteriormente lo scenario l’esplosione delle bollette, anche più che triplicate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ragione che stanno costringendo le imprese a rivedere i loro piani per i prossimi mesi.

“L’estensione della riduzione dei costi del gasolio per le imprese della pesca e agricole anche a fabbricati e serre fino alla fine dell’anno come avevamo richiesto insieme al credito di imposta per i costi energetici e del gas ai quali accedono anche le imprese agricole rispettivamente per il 30% e il 40% della spesa sostenuta è un primo passo. – conclude il Presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi – L’altro è quello di ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”.

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