Coldiretti Pistoia si dimostra preoccipata per le “centinaia di piccole e medie aziende” per le quali non son previste alternative alle glifosate, dopo l’abbandono entro il 2021 disposto dalla Regione Toscana. “Bisogna trovare la giusta ricetta”, la richiesta del sindacato.
“Le aziende del verde, in particolare le piccole aziende vivaistiche che sono elemento cruciale e distintivo della filiera del florovivaismo pistoiese, sono preoccupate”, spiega Fabrizio Tesi il presidente di Coldiretti Pistoia. Le alternative ipotizzate alle glifosate sono poco convincenti, secondo il sindacato, inefficaci agronomicamente o per costi eccessivi oppure per eccessiva complessità gestionale, soprattutto per le realtà aziendali medio-piccole.
Secondo Coldiretti “sono indispensabili ancora tante risorse per la ricerca”. I protocolli vanno bene, a condizione che non siano frutto di “uno slancio momentaneo e devono avere una reale praticabilità per rafforzare l’economia distintiva delle imprese virtuose di un territorio e non l’affossamento di un settore”, si legge nel comunicato. L’aumento dei costi di produzione rende alto il rischio che la produzione di questa area sia poco appetibile specie in un periodo in cui i margini aziendali sono sempre minori.
“L’iniziativa della Regione ha dato un input importante per favorire un’agricoltura più green, in coerenza con l’approccio di Coldiretti anche a livello nazionale. Ma non possiamo non farci portavoce dei tanti soci, soprattutto piccoli e medi, che a fronte di tappe così perentorie hanno rappresentato alla principale associazione agricola la loro preoccupazione, spiega Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Pistoia.