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Coltano, manifestazione No Base, 10000 per organizzatori, 4000 per questura

Coltano

Pisa, sono diverse migliaia (4 mila per la questura, circa 10 mila per gli organizzatori) i manifestanti giunti da tutta Italia, aderendo alla mobilitazione lanciata dal Movimento No Base che fa riferimento alla galassia della sinistra radicale e antagonista, per partecipare al corteo partito dal borgo di Coltano per dire no alla realizzazione di una base militare sul territorio pisano dove raggruppare i reparti speciali dei carabinieri (Gis, Tuscania e nucleo regionale cinofili).

Ma la manifestazione di Coltano voleva, nel giorno della Festa della Repubblica, dire anche no alla guerra, no alla Nato, no all’invio delle armi in Ucraina. La manifestazione si è svolta senza disordini, con i partecipanti giunti da tutta Italia. C’erano i No Tav e i No Muos, anarchici, antagonisti, ma anche esponenti dell’Arci e di altre associazioni ambientaliste.

Il corteo ha percorso ad anello il borgo rurale all’interno dei confini del parco naturale di San Rossore, inizialmente individuato dal Governo per la realizzazione della base. Un progetto poi rivisto anche per il no deciso di partiti ed enti locali.

La Difesa ha convocato per il prossimo 8 giugno la prima riunione del tavolo istituzionale, del quale fanno parte insieme agli enti del territorio anche il Consiglio superiore dei lavori pubblici, i vertici del ministero della Difesa e il comando generale dell’Arma, per individuare soluzioni alternative sempre sul territorio pisano.

Ipotesi, tuttavia, quest’ultima che non piace comunque ai manifestanti di oggi, ai quali si sono uniti anche esponenti del M5s pisano, che per tutto il corteo hanno chiesto a gran voce “che la base non venga realizzata né a Coltano né altrove”.

Slogan anti Nato e contro le politiche del governo Draghi sulla guerra in Ucraina anche a Roma. Circa un centinaio di manifestanti, iscritti a una decina di sigle, tra partiti o associazioni, hanno partecipato a un presidio di protesta a Largo di Torre Argentina: “Mobilitiamoci contro la parata militare e i venti di guerra che soffiano in Europa”, lo slogan del sit in.

“Ribadiamo – ha detto Beatrice Gamberini, attivista di Potere al Popolo – il nostro no alla guerra, all’invio di armi e armamenti e all’aumento delle spese militari. La parata militare di stamattina ai Fori Imperiali è una parata di guerra. Vogliamo una soluzione diplomatica tra Ucraina e Russia”.

E Marco Bizzoni, segretario del Prc di Roma, ha aggiunto: “La Nato è ormai un reperto archeologico ed è di fatto diventata un’alleanza offensiva. Le sanzioni alla Russia non devono essere un favore agli Usa con il commercio di Gnl, potrebbero però dare una mano se limitate nel tempo”.

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