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IL CAFFE’ SCORRETTO 9 ottobre 2020 – “Combattere il cambiamento climatico? Non ha più senso!”

Madonna di Carpineta divieto

La rubrica a cura di Domenico Guarino  va in onda tutte le mattine alle 8.10 nella trasmissione 30 Minuti su Controradio. Per leggere ed ascoltare tutti i ‘caffè’ vai QUI

“Abbattere l’aumento delle temperature è oramai impossibile nel breve termine, dovremmo smettere di concentrare tutte le nostre energie su una battaglia già persa e concentrarci su altre battaglie più realistiche” Nel giorno in cui i ragazzi di Fridays for Future tornano in piazza per la prima manifestazione post lock down, fanno indubbiamente scalpore le parole di Jonathan Franzen, giornalista e scrittore pluripremiato. Nel suo ultimo saggio, “E se smettessimo di fingere” Franzen sostiene che trent’anni di lotta contro il riscaldamento globale non sono serviti a niente, e che adesso è troppo tardi per evitare un aumento destabilizzante della temperatura globale. “Sperare di poter evitare la catastrofe climatica è ammirevole” dice l’autore di Freedom e Purity (colo per citare gli ultimi best sellers- ) “ma la scienza ci mostra che questo genere di speranza è ormai irrealistica. Non significa che la lotta alle emissioni di CO 2 vada abbandonata, ma è altrettanto importante prepararsi ai numerosi shock che verranno”. Insomma: realismo contro chimere. Perché dice Fraznen “finché continueremo a fingere di essere in grado di “risolvere” il problema del clima, correrremo il rischio di trascurare minacce più immediate all’ambiente e all’ordine sociale».
Quindi? Quindi dovremmo concentraci su altri obiettivi che sono oggi altrettanto importanti ma anche più raggiungibili. Come ad esempio agire sulla crisi globale nella sfera della biodiversità, elaborare strategie per combattere gli incendi devastanti, agire sull’efficienza energetica delle abitazioni, bloccare la deforestazione o la distruzione delle zone di pesca”. Tutte cose complicate ma “ sempre molto più facili che arrivare a zero emissioni di carbonio a livello globale” . “Il clima merita di essere centrale” sottolinea Franzen “Ma è ormai tempo di includere nel dibattito l’inevitabilità delle catastrofi: dobbiamo insomma parlare di più di come prepararci ad affrontarle e meno di una battaglia persa. Anche perché raggiungere o meno il traguardo di emissioni zero in un Paese europeo nel 2030 non avrà nessun effetto apprezzabile sul mondo del 2070».
E il green new deal di cui tanto si parla? Se ci si concentra solo sui trasporti non ha senso, sostiene Franzen che cita l’esempio della sua California: lì è in programma la costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità tra San Francisco e Los Angeles da decine di miliardi di dollari. “Ma ora come ora, -dice lo scrittore – quelle decine di miliardi di dollari andrebbero investite nella gestione degli incendi e nell’edilizia urbana”.
“Abbiamo provato per 30 anni a usare i sensi di colpa e le paure per motivare l’opinione pubblica a intraprendere serie iniziative sul clima, ma la gente ha continuato a comportarsi come sempre: guidare grosse auto, costruire grandi case, comprare prodotti cinesi a buon mercato: è ora di cambiare strategia” conclude Franzen.
DG
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