Piombino, i comitati contro la nave rigassificatrice ritengono opportuno accompagnare il ricorso al Tar, che dovrebbe essere presentato contro il rigassificatore, anche con una richiesta di sospensiva.
I comitati spiegano le loro riflessioni in una nota diffusa alla stampa mentre “stanno arrivando centinaia di giganteschi tubi per l’allaccio alla rete nazionale del gas”.
Secondo il Comitato Salute pubblica, La Piazza Val di Cornia e il Comitato Liberi insieme per la Salute, “depositare un ricorso senza l’istanza” cautelare “potrebbe ingenerare nel Tribunale la convinzione che il pericolo paventato o i motivi di sicurezza per l’ambiente e la salute dei cittadini, non siano poi così fondati, se si è disposti a tollerarli per una scadenza non breve”.
Inoltre “la controparte, quando il Tribunale, fra qualche anno, dovesse entrare nel merito del ricorso, potrebbe portare argomenti a suo favore, quali quelli di dimostrare che ingenti somme pubbliche per le opere, ormai, siano state spese e che in tutto questo periodo, come ci auguriamo, non siano successi incidenti rilevanti”.
Infine “vari Enti, nel frattempo, potrebbero aver beneficato o ricevuto promesse di compensazioni”: “Tempo trascorso, compensazioni, lavori eseguiti giocherebbero a favore della Snam e le compensazioni in primis rappresenterebbero una sorta di acquiescenza, non certo utile per il ricorso di merito”. I comitati ritengono che un eventuale “giudizio negativo, in sede cautelare, non possa influenzare il merito”.
“Pur nella consapevolezza che la Società proponente viene beneficiata dalla ormai frase celebre o convinzioni della ” sicurezza energetica nazionale”, tutta da dimostrare dal momento che ad oggi le scorte energetiche italiane sono arrivate al 95.5%, per noi varrebbe la pena provare il percorso della richiesta di sospensiva”.