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Commerciante ucciso: l’arrestato si avvale della facoltà di non rispondere

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Foto Controradio

Si è avvalso della facoltà di non rispondere al gip Ilir Leba, l’impresario edile albanese di 48 anni arrestato dai carabinieri per l’omicidio in strada di Scandicci (Firenze) di Tommaso Dini, commerciante di 50 anni, accoltellato mortalmente nella notte tra sabato e domenica.

Questa mattina il giudice Federico Zampaoli ha convalidato l’arresto dopo l’interrogatorio di Ilir Leba, difeso dall’avvocato Neri Cappugi. Per lui il gip ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere dopo che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, coordinati dal pm Carmine Pirozzoli, in passato tra il commerciante ucciso e l’aggressore ci sarebbero stati degli screzi, non è chiaro se determinanti per spiegare il movente, ancora in corso di accertamento, che avrebbe indotto 48enne ad accoltellare Dini alle gambe e al torace. Sempre secondo quanto appreso, in passato tra i due ci sarebbe stata anche una precedente lite.

Il fatto è accaduto in piazza Piave. L’uomo, che purtroppo è morto nella giornata di domenica 27 marzo 2022, era stato ricoverato in stato di incoscienza e con gravi lesioni al torace e a una gamba in ospedale dove domenica mattina i chirurghi lo avevano sottoposto ad un intervento. La prognosi era riservata ma in precedenza si era detto che l’uomo non era pericolo di vita.

Il microfono della telecamera del kekab di Scandicci (Firenze) davanti a cui la notte di domenica ci fu l’aggressione mortale avrebbe tuttavia registrato lo stesso presunto omicida mentre pronuncia la frase: “Ora gli devo tirare”.

Secondo quanto ricostruito dai Cc, la sera di sabato il 48enne si trovava nel kebab e alla vista di Tommaso Dini, che si era avvicinato alla vetrina, avrebbe iniziato ad agitarsi. Uno dei clienti avrebbe cercato di calmarlo. Ma il 48enne avrebbe estratto un coltello a serramanico, probabilmente l’arma del delitto. L’avventore sarebbe riuscito ancora a calmarlo per alcuni minuti, ma poi Leba sarebbe uscito e avrebbe affrontato Dini, colpendolo prima con un pugno e poi accoltellandolo. I testimoni dicono di non aver visto il momento delle coltellate mortali. Erano le 2 di notte, piazza Piave è residenziale e illuminata. Il kebab è l’unico esercizio aperto a quell’ora.

Secondo quanto si è appreso,  Dini è  stato colpito da almeno otto fendenti all’inguine, alle gambe e al toraceLo scrive il gip Federico Zampaoli nell’ordinanza con cui dispone l’arresto in carcere per l’impresario edile Ilir Leba, arrestato dai carabinieri con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Leba ha avuto oggi l’udienza di convalida ma si è avvalso della facoltà di non rispondere all’interrogatorio, ha però rilasciato dichiarazioni spontanee. Tommaso Dini domenica notte arrivò in ospedale in arresto cardiocircolatorio dovuto a uno choc emorragico. Dopo essere stato rianimato e intubato venne sottoposto ad intervento chirurgico, ma le sue condizioni peggiorarono e morì poche ore dopo. L’aggressione c’era stata alle 2 di notte in piazza Piave a Scandicci.

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