Roma, via libera all’unanimità dell’Aula della Camera alla proposta di legge che istituisce una Commissione di inchiesta parlamentare sulla morte di David Rossi, il capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena trovato morto dieci anni fa sotto una finestra del suo ufficio, a Siena. Il testo è stato approvato con 233 voti a favore, nessun contrario.
La Commissione di inchiesta è composta da venti deputati. Procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria ed ha facoltà di acquisire copie di atti e documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso presso l’autorità giudiziaria o altri organismi inquirenti, oltre a copie di atti e documenti relativi a indagini e inchieste parlamentari, anche se coperti da segreto.
Acquisirà integralmente i materiali e la documentazione raccolti o formati dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi, istituita dalla Camera dei deputati nella XVIII legislatura, compresi i resoconti delle audizioni, comprensivi delle parti secretate, e la relazione finale.
“Speriamo che questa possa essere la volta buona e che la verità possa venire fuori, per avere giustizia per David e per tutta la famiglia”, ha detto Carolina Orlandi, figlia della vedova di David Rossi.
“Siamo emozionatissimi perché è passata per la seconda volta all’unanimità, questo dice molto sul lavoro fatto fino ad oggi da chi avrebbe dovuto cercare la verità e che invece ha fatto molti errori”, ha aggiunto Carolina Orlandi che già in occasione del decennale della morte di Rossi aveva auspicato l’istituzione di una nuova commissione parlamentare d’inchiesta.
“Sono tanti, troppi i misteri che avvolgono il caso della morte di David Rossi: filmati sottratti, testimonianze vaghe, ma soprattutto i soccorsi, che lo avrebbero potuto salvare se fossero arrivati in tempo – dice Calogero Pisano di Noi Moderati nella sua dichiarazione di voto – Questa Commissione si pone l’obiettivo di portare avanti il lavoro incompiuto di quella istituita nella scorsa legislatura, fermata dallo scioglimento anticipato delle Camere. Si stava iniziando a sbrogliare la matassa, ma sono state lasciate incompiute molte audizioni, accertamenti su dispositivi elettronici e test che sarebbero stati fatti sul campo, che avrebbero potuto segnare una svolta importante per il caso. Per questo dobbiamo proseguire nel lavoro d’indagine. Lo dobbiamo soprattutto alla famiglia di David Rossi”.