Rocco Commisso, fondatore di Mediacom e presidente dei New York Cosmos è il nuovo proprietario della Fiorentina. Oggi pomeriggio ha ha incontrato il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, in Palazzo Vecchio.
“Eccoci a Palazzo Vecchio, la visita attesa di Rocco Commisso, gli diamo un grande benvenuto a Firenze”, ha esordito Nardella con un video sulla sua pagina Facebook, assiemme al nuovo patron della Fiorentina.
“Voglio dire grazie al sindaco – ha ribattuto Commisso – e spero di non deludere città di Firenze e la Fiorentina.”
“Benvenuto a Palazzo Vecchio Mr #Commisso, grazie per l’entusiasmo e l’amore verso Firenze e la Fiorentina. Ringrazio i Della Valle per questi 17 anni. Ora inizia una nuova avventura!”. Questo il tweet del Sindaco Nardella.
Queste, invece, le prime parole di Rocco Commisso al suo arrivo a Peretola: “Sono un fan del calcio italiano da sempre e non ci sono parole per descrivere quanto sia incredibilmente onorato di avere l’opportunità di contribuire a scrivere il prossimo capitolo della storia di un club leggendario come la Fiorentina.”
Domani ci sarà poi l’incontro con i tifosi in quello che si preannuncia essere un bagno di folla: dalle 16,30 saranno aperti i cancelli della tribuna coperta dello stadio Franchi. Alle 17 ci sarà l’incontro con i tifosi.
“Firenze è la città più bella del mondo: sono venuto qui nel 2006 quando l’Italia ha battuto la Francia, ero a Villa San Michele, è stata la più bella serata della mia vita”. Ha aggiunto Commisso parlando con i giornalisti e con un gruppetto di tifosi che lo ha accolto subito calorosamente, fra un “Grazie Rocco!”, un “Thank you very much!”, e un “Portaci in Europa!”.
“Mamma mia, non me l’aspettavo”, ha risposto il nuovo patron della Fiorentina, che ha subito indossato una sciarpa viola, e ha ricambiato da par suo il calore dei fiorentini: “Non sono un padrone, sono un fan puro, amo il calcio italiano e in particolare la Fiorentina”, ha detto, ammettendo però il suo tifo storico per la Juventus.
“E’ vero, sono cresciuto con Sivori, Charles, Boniperti, Nicolè, Stacchini e Zoff, ma è vero anche che oggi sono fiorentino”, ha spiegato, aggiungendo che “il campionato italiano non va bene quando una squadra vince tutto”.
Per il futuro c’è il nome di Chiesa (“vogliamo fare di tutto per tenerlo”, ha detto, fra gli applausi dei tifosi), una riflessione da fare su dirigenza e staff tecnico (“ancora non si parla di queste cose, non ho incontrato nessuno”, ha spiegato), e la promessa implicita di un rapporto più caldo e informale con la città. “Io ho un motto, Rocco non fa promesse che non può mantenere”, ha spiegato Commisso, che ha risolto a modo suo il dilemma su dove vada l’accento del suo cognome: “Còmmisso o Commìsso? No, Rocco!”, ha esclamato, sottolineando che “non c’è nessuno dei miei 4.500 lavoratori che mi chiami mister Commisso.”