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Compravano banconote false per spenderle in casinò, 2 arresti

indagini

Arrestati due uomini dai carabinieri di Livorno perchè compravano banconote false a Napoli per poi spenderle nei casinò del Canton Ticino.

Compravano banconote false a Napoli e le spendevano nei casinò del Canton Ticino: in due sono stati arrestati dai carabinieri di Livorno in esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip livornese per aver esportato e speso in Svizzera denaro contraffatto. Una terza persona è indagata in stato di libertà.

L’indagine, denominata Solfa e coordinata dal pm di Livorno Daniele Rosa, si è sviluppata dall”arresto, effettuato nel dicembre 2017 dalla polizia cantonale ticinese alla dogana di Chiasso-Brogeda, di due degli indagati, uno dei quali arrestato nuovamente oggi: a bordo della loro auto furono trovate 300 banconote da 50 euro false.

Secondo quanto spiegato dai carabinieri, la polizia giudiziaria federale svizzera, in base a segnalazioni di alcune polizie cantonali, sarebbe poi riuscita a risalire a più episodi di spaccio di banconote false da 50 Euro, appartenenti allo stesso lotto delle 300 già sequestrate nel dicembre 2017, avvenuti sempre in Svizzera, e attribuibili ai due arrestati e ad altri complici che allora non erano stati rintracciati.

Attivati i canali della cooperazione internazionale, le successive indagini condotte dal nucleo investigativo di Livorno e di Cecina hanno consentito di identificare tra i coinvolti l’atro arrestato oggi e la persona indagata a piede libero. Sarebbe stato anche accertato che nel dicembre 2017 a turno si sarebbero recati almeno due volte nella provincia di Napoli per approvvigionarsi dei soldi falsi da fornitori al momento ignoti e che nei giorni immediatamente successivi avrebbero speso o cambiato le banconote false in diversi esercizi commerciali del Canton Ticino, perlopiù casinò e sale da gioco.

La stima degli inquirenti è che gli indagati si sarebbero approvvigionati di almeno un migliaio di banconote, valore nominale non meno 50.000 euro ma acquistate a un prezzo non superiore ai 10.000 Euro. I due arrestati a dicembre scorso sono già stati condannati dall’autorità giudiziaria elvetica a una pena detentiva di 16 mesi e a una multa di 1.500 franchi svizzeri.

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