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Comunali, Cgil: “c’è Casapound, non andate al dibattito”

Protesta della Cgil per il dibattito coi candidati sindaco organizzato alla scuola Marco Polo di Firenze il 23 maggio: vista la presenza dell’esponente di Casapound, il sindacato chiede agli altri candidati di non partecipare, e al personale scolastico e al Dirigente dell’Istituto di non dare corso all’iniziativa. “Il fascismo non è un’opinione da ascoltare, ma un crimine da condannare”.

L’Istituto Superiore Marco Polo, che già l’anno scorso aveva organizzato un’iniziativa simile, ha invitato il 23 maggio tutti i candidati sindaco, compreso quello di Casapound, a un appuntamento con gli studenti diciottenni frequentanti l’istituto. Per questo la Flc Cgil di Firenze scrive una lettera aperta per esortare i candidati sindaco a non partecipare a quell’iniziativa e dare un segnale forte. La sollecitazione è rivolta anche ai docenti e al personale della scuola perché spieghino ai ragazzi l’inopportunità dell’iniziativa così organizzata.

Riportiamo per intero la lettera aperta ai candidati alla carica di sindaco di Firenze.

“In tempi terribili come questi, ancora più ardui e terribili risultano i compiti delle istituzioni scolastiche e dei soggetti preposti all’educazione dei più giovani. Come tutti, infatti, anche i docenti e gli educatori si trovano fra il passato e il futuro, fra il già dato e l’ignoto, tra il certo e l’incerto; ma, diversamente dal resto dei cittadini, essi sono gravati dalla responsabilità ulteriore di fornire ai propri ragazzi chiavi di lettura e strumenti per scelte consapevoli. Dove e come i docenti possono trovare il modo per non smarrire la rotta, per andare alla ricerca senza andare alla deriva? Una bussola esiste ed è la nostra Costituzione, che – oltre a rappresentare un riferimento – è anche un affresco, una tavola di valori, una promessa di futuro, un decalogo di principi e un’idea di società. Dentro questo orizzonte non c’è – e non deve esserci – posto per il fascismo. Eppure la scuola superiore Marco Polo di Firenze, per mezzo del suo Dirigente, invita tutti i candidati alla carica di Sindaco a incontrare gli studenti diciottenni dell’istituto e include nell’invito anche l’esponente di CasaPound. Questa organizzazione dichiaratamente fascista, omofoba, razzista e xenofoba, i cui militanti sono protagonisti di crimini, atti terroristici, intimidazioni e violenze, per la nostra Costituzione dovrebbe essere smantellata e invece una comunità educante seria, importante e impegnata, pensando di onorare il proprio ruolo, le fornisce un microfono, una platea di diciottenni e ben mezz’ora di tempo per parlare. Non sono solamente i trenta minuti senza contraddittorio a preoccuparci – anche se siamo fiduciosi che i ragazzi di quella scuola sarebbero certamente in grado di farsi un’idea – ma maggiormente ci preoccupa l’abdicazione alla funzione educante degli adulti di quella scuola: organizzando l’incontro, quegli educatori con il proprio agire fanno venir meno il principio costituzionale che impedisce al fascismo di riproporsi «sotto qualsiasi forma» (XII disposizione della Costituzione). Può proprio la scuola pubblica permettersi di smentire la Costituzione, in nome di un’idea di pluralismo secondo il quale pare opportuno far esprimere anche chi divulga valori contrari a quelli cui la scuola dovrebbe conformarsi? E’ ammissibile dare la possibilità di sedere in cattedra a chi si professa “fascista del terzo millennio” e nega i principi di solidarietà, uguaglianza, nonviolenza, giustizia sociale, accoglienza, libertà? E’ sufficiente affermare che, non essendo stata dichiarata illegale, CasaPound ha diritto alla tribuna elettorale come tutte le forze politiche? Può la scuola fermarsi così sulla soglia del legalitarismo?
Noi crediamo fermamente di NO! Noi crediamo che la scuola non debba dismettere il proprio ruolo profetico, che hanno incarnato – in modi diversi, ma sempre pagando di persona – due grandi educatori come Antonio Gramsci e Lorenzo Milani. Negli ultimi giorni il Paese è scosso da energie che stanno risvegliando le coscienze: dalla piazza antifascista di Prato del 23 marzo, alle parole del Presidente della Repubblica in occasione del 25 aprile; dal Segretario Generale della CGIL Landini, che ha chiesto a gran voce lo scioglimento per legge dei movimenti neofascisti, agli intellettuali che hanno dichiarato la non partecipazione al Salone di Torino, ottenendo così insieme a enti e istituzioni l’allontanamento della casa editrice neofascista; dall’adolescente di Torre Maura che ha sfidato i violenti di casa sua, per finire con settori della magistratura che indagano CasaPound per ricostituzione del partito fascista. E’ quindi il momento di prese di posizione nette e chiare, che segnino un cambio di passo rispetto al drammatico fenomeno del ritorno dei fascismi. Già l’anno scorso, in occasione delle elezioni politiche, analoga iniziativa programmata dallo stesso istituto era stata disertata dai candidati delle forze progressiste, le quali a più riprese dichiararono a mezzo stampa la loro indisponibilità a sedersi accanto a chi professava platealmente ideali contrari ai valori della Costituzione, nata grazie all’antifascismo e al sacrificio dei tanti che si opposero al Regime, anche a costo della propria vita. Ci auspichiamo pertanto che anche in questo frangente la classe dirigente di questa città dimostri una grande coerenza con i valori della Costituzione, lo spirito della XII disposizione e la storia di Firenze medaglia d’oro della Resistenza. Chiediamo a tutti i candidati alla carica di Sindaco di Firenze, che si dicono antifascisti, di non partecipare a quell’evento, né ad altre future iniziative in cui sarà presente CasaPound. Chiediamo ai docenti, al personale scolastico e al Dirigente dell’Istituto Marco Polo di non dare corso all’iniziativa così com’è stata programmata. Il più grande insegnamento ai giovani non può che essere: il fascismo non è un’opinione come le altre, ma un crimine, e come tale va perseguito e condannato!”

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