Firenze, Paolo Capone, segretario generale del sindacato Ugl, durante la conferenza ‘La sicurezza è il tuo futuro’ svoltasi nel capoluogo toscano, come seconda tappa del tour nazionale promosso dalla sigla sul tema, per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’importanza di rafforzare la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, ha fatto il punto sui dati degli incidenti sul lavoro nel 2022.
“Con 55 infortuni mortali sul lavoro, – ha detto Capone – esclusi quelli in itinere, ed oltre 1,5 milioni di occupati, nel 2022, la Toscana pesa per il 7% degli incidenti totali, con una incidenza per milioni di occupati di 35,6 punti, di poco superiore alla media nazionale di 35 punti, posizionandosi all’11/o posto nella graduatoria dei territori più a rischio”.
“In valori assoluti, il maggior numero di infortuni mortali si registra nella provincia di Firenze, con 14 casi; rispetto all’incidenza, considerando i quasi 430.000 occupati, Firenze e provincia, con 32,6 punti, si posizionano al 55/o posto”, ha anche riferito Capone.
“Le situazioni di maggiori criticità – ha continuato – si registrano però nelle province di Grosseto (incidenza pari al 64,4, con 6 casi su 93mila occupati e 13/o posto nazionale), Arezzo (55,2, con 8 casi su 145mila occupati e 22/o posto nazionale), Prato (45,7, con 5 casi su 109mila addetti e 33/o posto) e Siena (incidenza pari a 44,7, con 5 casi su circa 112mila occupati)”. Anche Pisa (43/o posto in graduatoria con 7 casi e incidenza al 38,8) è sopra la media nazionale, mentre più indietro sono Lucca (incidenza al 26,3, con 4 incidenti mortali su oltre 152mila addetti), Livorno (76° posizione, con 3 casi su circa 134mila occupati e incidenza al 22,4) e Massa-Carrara, che, non avendo segnato infortuni mortali nel 2022, chiude la graduatoria nazionale.
“Occorre – ha concluso il sindacalista dell’Ugl – un deciso impegno delle Regioni, per quanto di loro competenza, a iniziare da un rafforzamento dei controlli a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, anche attraverso il coinvolgimento degli enti locali, fondamentali per intercettare il lavoro sommerso nel commercio, nell’edilizia e nell’agricoltura”.