“La toppa è peggiore del buco”. Così Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana in merito alla proroga delle concessioni balneari annunciata dal governo Meloni. Insoddisfatti anche Anci Toscana, Cna Balneari, Federalberghi e Faita Federcamping.
“Anziché attuare, nei sei mesi concessi dalla legge Draghi, la disciplina che avrebbe consentito di avere risposte su tanti dettagli e sul diritto a concorrere per gestire le spiagge con la giusta difesa del valore costruito dai concessionari uscenti, si è preferito stare in silenzio per due anni nel tentativo di mantenere una promessa da marinai fatta in campagna elettorale. Non si poteva lasciare un settore così importante del turismo italiano alla deriva e allora, alla fine, si è deciso di agire: ma lo si è fatto nel peggiore dei modi e, come si dice, la toppa è peggio del buco”. Questa la valutazione, come riporta una nota, del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e dell’assessore a turismo e attività produttive Leonardo Marras sulla proroga delle concessioni balneari annunciata dal governo nazionale.
Le novità emerse dalla bozza sulla normativa sulle concessioni balneari non possono che lasciarci insoddisfatti e preoccupati: di fatto, si scaricano le responsabilità solo sui Comuni”. Così Sandra Scarpellini, sindaca di Castagneto Carducci (Livorno) e delegata Anci Toscana per il Demanio marittimo, nel commentare la bozza di riforma decisa dal governo “su un problema che attende risposte ormai da anni”. “Per allinearci alla normativa europea, dopo anni di proroghe, si è scelta una strada che non offre garanzie a nessuno dei soggetti coinvolti – prosegue la sindaca -. In primo luogo ai sindaci, che dovranno valutare ogni situazione caso per caso e bandire le gare, col rischio non solo di creare situazioni disomogenee negli stessi territori, ma anche di andare incontro a contenzioni senza fine per la scarsa chiarezza delle norme”: “Ci auguriamo che la recentissima legge regionale in materia possa comunque offrire ugualmente ai 34 Comuni costieri della Toscana indicazioni più chiare per avere riferimenti omogenei e sicuri”.
“Ci sono vuoti nella normativa – proseguono presidente e assessore – che daranno origine a contenziosi lunghissimi ed ogni scelta importante viene, di fatto, scaricata sui Comuni, con il rischio, più che concreto, di un risultato che potrebbe variare da Comune a Comune creando una realtà caotica e non uniforme. Questa è una proroga ad orologeria che consente soltanto di raggiungere due obiettivi: arrivare indenni alla scadenza della legislatura dell’attuale Parlamento e di far accogliere il ministro Fitto a Bruxelles senza altri imbarazzi”. “Non ci sarà alcun vantaggio per le città e per le comunità costiere – precisa ancora l’assessore Marras, – nessuna certezza di investimento e miglioramento della qualità dei servizi sulla costa, nessun vantaggio per il turismo balneare. La fretta, dopo l’inerzia, ha prodotto un pasticcio e ha anche messo, anche se solo in parte, fuorigioco l’iniziativa della Regione Toscana. Noi non ci fermeremo e, seppur dovendosi adeguare alla nuova normativa, continueremo il lavoro iniziato per offrire ai Comuni e alle imprese toscane un quadro uniforme di riferimento”
“Il provvedimento sulle concessioni balneari adottato dal consiglio dei ministri non ci soddisfa. Se da un lato, infatti, la continuità delle attuali concessioni fino al 30 settembre del 2027 è positiva, i criteri previsti per il nuovo assetto non tutelano le imprese al momento attive”. Lo si legge in un comunicato di Cna Balneari.
Nel provvedimento non ci soddisfa che sia previsto per gli attuali concessionari solo la remunerazione degli investimenti ancora da ammortizzare – aggiunge il comunicato – senza prevedere nulla per gli investimenti effettuati nel corso di una intera vita imprenditoriale, limitandosi a un riconoscimento solo per l’ultimo quinquennio”. “Siamo estremamente preoccupati – conclude la nota – per il futuro delle 30mila imprese balneari, che tanto hanno fatto per qualificare l’offerta turistica, il 70 per cento delle quali micro e piccole imprese, che danno lavoro a ben 300mila addetti anche in aree fortemente disagiate sul versante socio-economico”.
Federalberghi e Faita Federcamping rivolgono estrema attenzione al provvedimento sulle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per finalità turistico-ricreative e sportive, che è stato approvato ieri dal Consiglio dei ministri. “L’estensione fino al settembre 2027 della validità delle attuali concessioni demaniali, pur essendo apprezzabile poiché apre una finestra temporale utilizzabile per ricercare le soluzioni più opportune, non è di per sé sufficiente a risolvere i problemi sul tappeto. Federalberghi e Faita Federcamping, in attesa di riunire i propri organi per una valutazione puntuale dei contenuti del decreto legge, chiedono sin d’ora che il Parlamento ne migliori il contenuto, definendo delle misure ad hoc per le strutture turistico ricettive, come già fatto dal legislatore greco, nel pieno rispetto del diritto dell’Unione Europea”.