Si sono conclusi ieri i congressi dei 629 circoli del Partito Democratico in Toscana, in cui gli iscritti sono stati chiamati a discutere le mozioni dei quattro candidati a segretario nazionale e a selezionare i due che si presenteranno alle primarie aperte del 26 febbraio prossimo tra Stefano Bonaccini, Gianni Cuperlo, Paola De Micheli e Elly Schlein.
I dati ufficiosi pervenuti, che saranno validati domani, riportano per Bonaccini 49,5%, per Schlein 44,4%, per Cuperlo 4,9%, per De Micheli 1,2%. Gli aventi diritto erano 29mila circa, corrispondenti agli iscritti al Pd dell’anno 2021 che abbiano confermato l’iscrizione 2022 fino alla data del proprio congresso, più i nuovi tesserati 2022. Hanno votato 17.594 persone pari al 60%.
Alle primarie del 26 febbraio, oltre al segretario nazionale, si eleggerà anche quello della Toscana: candidati Emiliano Fossi e Valentina Mercanti.
“La mozione Bonaccini vince a livello nazionale e a livello toscano con quasi il 50% dei consensi e lo fa all’interno di un’ottima partecipazione, il 70%. Ringrazio tutti gli iscritti, il risultato non era scontato ed è frutto di un lavoro collettivo che credo potrà crescere nelle prossime settimane”. Così Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale e coordinatore toscano della mozione Bonaccini. “In Toscana – aggiunge Mazzeo – Bonaccini ha raggiunto praticamente il 50% nei circoli, oltre cinque in più della Schlein che pure è sostenuta da cinque componenti della giunta regionale e la metà dei segretari di federazione. La proposta di Bonaccini vuole costruire un partito più aperto, plurale che ambisce a governare vincendo le elezioni e allargando i consensi oltre all’attuale perimetro del Pd”. Mazzeo ricorda poi che “nel 2019 Zingaretti raggiunse il 44% dei consensi nei circoli e poi il 61% nelle primarie. Abbiamo bisogno di un Pd moderno, aperto, plurale, che si ponga l’ambizione di tornare a vincere le elezioni, non serve una sinistra minoritaria che non aiuta a tornare al Governo del Paese”.
“La vittoria di Schlein in alcune province non è una sorpresa per me, per due motivi. Lei ha alle spalle un pezzo di establishment molto rilevante della Toscana, tra cui cinque assessori regionali, molti segretari di federazione, parlamentari eletti. E poi le province dove è andata bene sono le province che negli scorsi congressi hanno registrato un risultato rilevante a favore di Zingaretti, non è un caso che Zingaretti sia sostenitore di Schlein. Non sono dunque stupito che in certe province abbia avuto una certa prestazione. Io sono contento del risultato complessivo in Toscana perché vede Bonaccini con un vantaggio rilevante”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Noi siamo a lavoro perché Bonaccini faccia un grande risultato, ci sono tutte le premesse, come presidente nazionale della mozione mi sento molto motivato a fare un grande lavoro per queste due settimane – ha aggiunto -. Siamo per l’accoppiata vincente Bonaccini e Mercanti per la segreteria regionale: a Firenze il 18 febbraio, alle ore 18, al Mandela organizzeremo un grande appuntamento per dare la volata finale a Valentina e Stefano”. “Il risultato di Bonaccini è ancora più chiaro e limpido nella provincia di Firenze dove le due Federazioni di Firenze e Empoli hanno fatto molto bene – ha concluso Nardella -. Sono estremamente contento anche del dato cittadino di Firenze dove Bonaccini ha raggiunto e superato il 58%, con un distacco superiore al 20% rispetto a Schlein. Vorrei però ringraziare tutti gli elettori perché abbiamo dato dimostrazione di una bella pagina di democrazia e partecipazione. Il 26 febbraio per Firenze e la Toscana deve essere un altro grande giorno di democrazia”.
“In Toscana risultato straordinario, adesso andare a votare per non sprecarlo”. Così, in una nota, Iacopo Melio, portavoce toscano del Comitato Schlein. “Da troppo tempo le cittadine e i cittadini chiedono al Pd un cambiamento importante fatto di prossimità e ascolto, diritti sociali e civili, rispetto per ambiente e tutela del lavoro – prosegue Melio -. La risposta ora arriva chiara, e stando al congresso dei circoli ha un nome preciso: Elly Schlein. Sì, perché raggiungere il 44% delle preferenze impedendo agli altri candidati, soprattutto quelli appoggiati dalla maggior parte della classe dirigente, di arrivare al 50%, è un risultato straordinario. E tutto questo non può essere sprecato: il 26 febbraio c’è bisogno del voto di tutte e di tutti coloro che vogliono completare il sogno che stiamo condividendo, scegliendo la mozione Elly Schlein per una politica diversa, che non solo possa affrontare l’odio e l’intolleranza delle destre, ma che offra davvero un’alternativa valida, credibile e realistica. Ci siamo quasi, apriamo insieme un nuovo capitolo della Toscana e del Paese”.
Il vantaggio di Stefano Bonaccini su Elly Schlein in Toscana per la corsa a segretario del Pd “è un margine più ridotto” rispetto alla media nazionale, “ma lo sapevamo”. Lo ha detto Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana e supporter di Bonaccini, a margine della presentazione dei 150 anni del Carnevale di Viareggio. “La Toscana è sempre stata terra di sinistra – ha spiegato – e di conseguenza c’è anche un nuovo soggetto, Articolo 1, che rientra con tanti militanti nel Pd; è evidente che qui, dove questo soggetto pesa, anche Schlein ne ha goduto”. Secondo i dati ufficiosi, in Toscana il presidente della Regione Emilia-Romagna è in vantaggio col 49,5% dei voti, contro il 44,4% della sua principale sfidante. “Ho espresso la mia scelta verso Bonaccini che stimo – ha proseguito Giani -, è un presidente di Regione sul pezzo come me, con grande autorevolezza ha guidato la Conferenza delle Regioni, uomo di grande respiro anche da un punto di vista internazionale, e uomo solido nella scelta dei temi e della strategia”. In generale, per il governatore toscano, il risultato dei congressi fra gli iscritti in regione è “molto chiaro e bello, perché dà il senso di una grande dialettica positiva e costruttiva: non vedete grandi polemiche sui giornali, ma vedete invece che ciascuno rappresenta un mondo, delle istanze culturali sociali e politiche diverse. È il trionfo del nuovo Pd, un partito dove autenticamente ci si confronta, c’è una dialettica, ci si misura su chi deve guidare il partito. È evidente che la scadenza sarà quella del 26 febbraio”.