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Concluso sesto viaggio in India del ControradioClub

Firenze, si è concluso con successo il sesto viaggio in India del ControradioClub, il viaggio che si è svolto dal 16 al 26 febbraio 2019, ha portato 30 viaggiatori in un viaggio ‘on the road’ che ha toccato le città di Delhi, Varanasi, Sarnath, Khajuraho, Orchha, Gwalior, Sikandra e Agra.

Il viaggio si è svolto in compagnia di Gimmy Tranquillo che ha realizzato una serie di interviste ai viaggiatori, che sono state trasmesse sulle frequenze di Controradio, che poi sono state poi montate in video insieme alle immagini prese nelle soste più significative, e che vi riproponiamo di seguito.

Arrivo a Delhi, visita al Raj Ghat e nel pomeriggio visita al tempio sikh Gurudwara Bangla Sahib, ai templi Laxminarayan e Akshardham e al tempio Bahai a forma di loto.
Delhi. Situata sulle rive del fiume Yamuna e abitata già nel II millennio a.C., Delhi iniziò a svilupparsi all’epoca dell’Impero Maurya, intorno al 300 a.C. e da allora sette città si sono succedute nello stesso luogo.

All’epoca della colonia inglese durante i secoli XVIII e XIX, la capitale dell’India fu Calcutta, fino a quando, nel 1911 Giorgio V annunciò che Delhi sarebbe tornata capitale, e una nuova città, Nuova Delhi, sarebbe stata costruita per assolvere questo compito. Nuova Delhi divenne capitale e sede del governo indipendente il 15 agosto 1947.

Varanasi, visita al Tempio di Durga, al forte Ramnagar e la moschea Gyanvapi. In serata trasferimento in risciò sui ghat per assistere alla cerimonia serale del Ganga Aarti.
Aarti nome Sanscrito per conclusione, chiusura. Presso la religione induista, l’aarti è un rituale durante il quale la luce emessa da una fiamma di canfora viene offerta alle murti delle Divinità, o a uno dei loro aspetti. L’Aarti si esegue solitamente al tramonto o alla sera, come conclusione di una pūjā o di un canto bhajan. L’offerta della fiamma di canfora ha un significato simbolico: poiché essa arde senza lasciare residui, rappresenta l’ego che,
una volta raggiunta la realizzazione spirituale, scompare senza lasciare alcuna traccia.

Varanasi, all’alba, prima di colazione, escursione in battello sul Gange per assistere alle abluzioni e alle attività sacre che i devoti offrono al sole che sorge. e prima colazione. Visita ai ghat e a un akhada, un’originale palestra, dove si svolgono i rituali mattutini e gli incontri tra i praticanti dell’antica lotta indiana. Visita al Tempio Vishwanath e nel pomeriggio
visita di Sarnath, anticamente Isipathana, la città è nota per essere stata il luogo della prima predicazione del Buddha.
Nel 527 a.C. circa Buddha vi iniziò la sua predicazione, con due sermoni a cinque asceti, attraverso i quali spiegò le quattro nobili verità, la dottrina della coproduzione condizionata e il concetto di non-sé. I principali luoghi di interesse e pellegrinaggio a Sarnath sono il Chaukhandi Stupa, sul luogo dell’incontro tra i cinque asceti e il Buddha, il Dhamekh Stupa, sul luogo dove Buddha espose il primo sutra ai cinque asceti, la colonna di Aśoka, con un editto dell’imperatore iscritto sulla base e il famoso capitello dei quattro leoni, conservato nel museo archeologico, attuale simbolo dell’India.

Di buon mattino partenza in bus per Khajuraho, sosta per il pranzo e arrivo nella tarda
serata, Khajuraho, nello stato del Madhya Pradesh è l’antica capitale della dinastia Chandela comprende più di trenta templi la cui costruzione si colloca tra il 950 e il 1050 circa, tutti appartenenti al culto induista o giainista.

Nonostante siano grandiosi esempi di architettura indo-ariana, la loro celebrità è soprattutto legata alle decorazioni erotiche che li ricoprono. I templi più grandi e notevoli sono il Kandariva Mahadeo e il Tempio di Vishvanatha, il cui perimetro esterno è circondato da fregi orizzontali completamente ricoperti di sculture di straordinaria sensualità, ma di grande compostezza ed eleganza, che raffigurano in particolare l’unione sessuale, considerata simbolo dell’unione mistica con la divinità. I personaggi scolpiti, danzatrici, creature celesti, divinità, affascinano per la grazia delle posture, il senso delle proporzioni, la bellezza dei volti.
Orchha,  Madhya Pradesh, antica roccaforte su un’isola del fiume Betwa, fondata nel XVI secolo dal Rajput Bundela Rudra Pratap, sopra un precedente insediamento, che circondò di mura e collegò alla riva con un ponte ad arco. Le costruzioni furono terminate dal successore, Barthi Chand che si installò nella fortezza con grandi cerimonie. Il complesso fortificato è un magnifico esempio di fortezza medievale dove i muri e le torrette racchiudono giardini, padiglioni, mausolei, tombe e templi.
Gwalior, visita del forte e delle grotte degli asceti giainisti. Gwalior è una caotica cittadina del Madhya Pradesh, dominata da una collina rocciosa, sulla quale si arrocca a strapiombo una maestosa fortezza. La tortuosa salita al forte si snoda attraverso una gola sui cui lati si aprono le grotte di asceti giainisti, fiancheggiate da sculture del XV secolo.

Agra. Città dell’Uttar Pradesh, sulle rive del fiume Yamuna, capitale dell’Impero Moghul dal XVI al XVIII secolo. La città è nota per le rovine della fortezza di arenaria rossa costruita dagli imperatori Moghul e, soprattutto, per il Taj Mahal, il mausoleo fatto costruire nel 1632 dall’imperatore moghul Shah Jahan in memoria della moglie preferita Arjumand Banu
Begum, detta anche Mumtaz Mahal, luce del Palazzo. Il Taj è da sempre considerata una delle più notevoli bellezze architettoniche dell’India.