Il Tribunale di Firenze ha emesso la condanna per gli ex vertici del Consorzio Etruria, il colosso toscano delle costruzioni edili, implicati in un processo per bancarotta.
Di seguito le condanne del Collegio: gli ex presidenti del Consorzio, Armando Vanni a 4 anni e sei mesi, e Luigi Minischetti a 6 anni; l’ex consigliere delegato Massimo Pagnini a 5 anni e 6 mesi. Gli stessi imputati sono stati assolti dall’accusa di falso in bilancio. Assolti invece da tutte le accuse gli altri imputati del processo, Giovanni Turba, Ciro Paradisi e Marco Fontanelli. Per Vanni e Pagnini il tribunale ha stabilito il risarcimento dei danni, da definire in sede civile, a favore della curatela fallimentare dell’ex Consorzio Etruria.
Il Consorzio Etruria, una delle più antiche cooperative del settore, essendo nata nel 1921, era stato ammesso, con Decreto del 29 giugno 2011 emesso dal Tribunale di Firenze, alla procedura di Concordato Preventivo sotto un passivo di circa 460 milioni e a seguito di ricorso depositato il 21 giugno 2011. Del gruppo di Sammontana faceva parte anche la Inso Spa, società “prime contractor” di ingegneria e costruzioni. Le parti civili, a fine novembre 2018, chiesero un risarcimento danni di oltre 300 milioni di euro per Vanni e Pagnini. Nel 2009 il gruppo di costruzioni della coop Consorzio Etruria, con le sue controllate gioiello che nel frattempo sono state cedute o liquidate, vantava 507 milioni di fatturato e 800 dipendenti.