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Confcommercio Toscana: “Green Pass da 1 febbraio sfavorisce solo piccoli negozi”

green pass Renzo Berti

Secondo la Confcommercio Toscana l’introduzione delle nuove norme relative all’utilizzo del Green Pass nei luoghi al chiuso sfavorisce troppo i piccoli negozi. Il Green Pass, dal 1 febbraio sarà obbligatorio per negozi, pubblici uffici, poste e banche.

Secondo quanto affermato dal direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni, il fatto che si possa acquistare un quotidiano al supermercato, ma non in edicola (senza Green Pass) mette in ginocchio le piccole realtà, già duramente colpite dalla pandemia.

Confcommercio chiede che il Governo torni sui suoi passi, correggendo quella che viene definita come un’anomalia, prima dell’entrata in vigore del primo febbraio. Le perdite di fatturato, denunciano da Confcommercio, sarebbero troppo onerose. I piccoli negozi non potrebbero più competere contro la grande distribuzione.

Questa la dichiarazione di Marinoni. “Siamo al ridicolo: dall’1 febbraio chi è senza Green pass potrà acquistare il quotidiano al supermercato, ma non in edicola. E lo stesso vale per profumi, pentole, televisori o magliette, che saranno in vendita per tutti sugli scaffali della grande distribuzione organizzata, ma non nei negozi specializzati, dove entrerà solo chi ha la certificazione verde. È una norma assurdo e inaccettabile, con cui di fatto il Governo favorisce la concorrenza sleale ai danni dei negozi, che già fanno salti mortali per sopravvivere tra calo dei consumi, crisi da Covid e caro bollette”.

“Abbiamo sempre accettato il Green pass – aggiunge Franco Marinoni in una nota -, convinti che possa essere uno strumento per dare un impulso decisivo alla campagna vaccinale, aumentare i livelli di sicurezza e non chiudere più le nostre attività. Lo consideriamo un ‘male necessario’ per uscire più in fretta dall’incubo della pandemia, nonostante le complicazioni burocratiche e gestionali che derivano dalla sua applicazione e che gravano solo sulle nostre spalle. Ma non possiamo tollerare che diventi un mezzo per creare figli e figliastri tra le imprese”.

 

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