E’ quanto emerge dai dati regionali di Confcommercio, secondo cui le città toscane hanno ‘acquistato’ oltre 2mila attività fra bar, ristoranti e strutture ricettive, delle quali 700 nei centri storici (+21,7%) e 1.341 fuori (+28,8%), per un totale di 9.935 imprese.
Secondo le stime di Confcommercio Toscana, le città capoluogo di provincia della Toscana hanno perduto, negli ultimi dodici anni, 1.272 esercizi commerciali, dei quali 434 nei centri storici (-7,1%) e 838 fuori (-7,9%), passando dalle 16.748 unità del 2008 alle 15.476 del 2019.
“Tutte le principali città toscane – spiega il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni – rispettano l’andamento nazionale, che vede in calo costante la rete distributiva, sia nei centri storici che nelle periferie”. Per la presidente di Confcommercio Toscana, Anna Lapini “la desertificazione commerciale priva i cittadini di servizi importanti, ma soprattutto genera disagio sociale, insoddisfazione, insicurezza”, per cui l’associazione auspica “un’alleanza con tutti i Comuni per la salvaguarda della distribuzione tradizionale, sia in sede fissa sia su area pubblica, perché anche fiere e mercati sono vitali per le nostre città”.