Parere negativo da parte della procura all’istanza di revoca chiesta dalla difesa al gip. Ora, entro cinque giorni, spetta al gip decidere.
La procura di Firenze ha dato parere negativo sulla richiesta di revoca degli arresti domiciliari per Tiziano Renzi e Laura Bovoli, avanzata dal loro legale Federico Bagattini ieri nell’interrogatorio di garanzia svoltosi davanti al gip Angela Fantechi.
Secondo quanto appreso la procura, pur avendo tempo fino a domani per esprimersi, ha già depositato il parere nella tarda mattinata di oggi. Ora il gip può decidere sull’istanza di revoca entro cinque giorni.
Il deputato Pd e segretario della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai Michele Anzaldi si è scagliato contro il servizio telegiornalistico sull’interrogatorio andato in onda ieri sera sulla RAI. “Ho presentato via posta certificata un esposto indirizzato al Garante della Privacy- dice in un post su Facebook -, all’Agcom, all’Ordine dei Giornalisti del Lazio e al Consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, nelle persone dei loro presidenti Antonello Soro, Angelo Cardani, Paola Spadari e Roberto Mostarda, per violazione del ‘Testo Unico dei Doveri del Giornalista’ e delle ‘Regole deontologiche relative al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica’, a seguito della barbarie della trasmissione nelle edizioni di ieri sera di Tg1, Tg2 e Tg3 delle immagini dell’interrogatorio secretato di Tiziano Renzi presso un’aula al nono piano del Tribunale di Firenze”.
Nelle edizioni di prima serata di lunedì 25 febbraio – si legge nell’esposto – i telegiornali del servizio pubblico Tg1, Tg2, Tg3, nell’ambito della cronaca del procedimento giudiziario che riguarda Tiziano Renzi e la moglie, hanno registrato di nascosto e mandato in onda immagini dell’interrogatorio del signor Renzi, peraltro un privato cittadino che non ricopre, né ha mai ricoperto, alcuna carica pubblica. Come si può vedere dalla messa in onda dei notiziari, le telecamere Rai hanno colto il signor Renzi in un momento di massima tutela della privacy, quale è l’interrogatorio di garanzia dopo un ordine di custodia cautelare, mentre è a colloquio con i magistrati. Mai si era assistito ad un episodio del genere, ad una violazione così palese delle garanzie per un indagato, ad una tale umiliazione dei diritti di una persona. L’interrogatorio si svolgeva in una stanza riservata del Tribunale di Firenze, al nono piano, quindi non in un luogo pubblico. La complessità di una ripresa dall’esterno ad una tale altezza fa pensare che l’operazione non possa che aver avuto l’avallo di tutta la lunghissima e sproporzionata linea di comando del servizio pubblico, fino ai direttori. Peraltro l’interrogatorio di garanzia non è un evento pubblico, in nessun caso la stampa può parteciparvi”.