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Consiglio di Stato: stop riapertura inceneritore di Scarlino

Il Consiglio di Stato ha accolto quattro dei cinque motivi di ricorso contro l’inceneritore di Scarlino (Grosseto) presentati dai Comuni di Follonica e di Scarlino, annullando così ogni autorizzazione rilasciata dalla Regione Toscana per la riapertura dell’impianto.

La Regione aveva autorizzato la riaccensione dell’impianto, gestito dalla Scarlino Energia dal 2015, nel luglio scorso dopo il via libera alla Valutazione di impatto ambientale. Più volte l’impianto è stato chiuso per problemi relativi alle emissioni.

I giudici della Corte suprema scrivono che “è fondato il primo motivo di impugnazione, concernente le lacune e le criticità dell’impianto” aggiungendo che dai documenti versati agli atti del giudizio “risultano puntualmente elencati e descritti (e reiterato nel presente giudizio) i limiti e le lacune in cui sarebbe incorsa l’Amministrazione regionale nel non voler verificare le contraddizioni intrinseche evidenziate nell’istruttoria sugli aspetti tecnici dell’impianto”. Viene inoltre accolto anche “il secondo motivo di appello, concernente il mancato rispetto delle prescrizioni previste dall’articolo 8 numero 133 del 2005 per la riduzione delle emissioni nell’aria delle sostanze inquinanti prodotte nel corso del processo di incenerimento”.

“Questa sentenza dimostra che non ci siamo sbagliati: l’inceneritore di Scarlino rappresenta un pericolo per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Adesso dobbiamo occuparci del futuro dei lavoratori impiegati nell’impianto e chiederemo subito alla Regione Toscana di aprire un tavolo interistituzionale per trovare una soluzione per queste persone e le loro famiglie”. Lo ha detto il sindaco di Follonica (Grosseto) Andrea Benini, commentando la sentenza del Consiglio di Stato che vieta la riaccensione dell’impianto del Casone.

“Le nostre preoccupazioni erano fondate – ha detto Marcello Stella, sindaco di Scarlino – dobbiamo però garantire i livelli occupazionali e ci impegneremo subito in questo senso”. Per il capogruppo Pd in Consiglio regionale Leonardo Marras, “la sentenza del Consiglio di Stato accoglie i ricorsi dei Comuni di Follonica e Scarlino e, di fatto, impone il fermo dell’impianto a tutela dell’ambiente e della salute. Già con l’approvazione della mozione, da me presentata a fine settembre, il Consiglio regionale si era espresso in questa direzione chiedendo alla Giunta toscana di rivedere il proprio orientamento. Oggi mi aspetto che la Giunta riveda anche la nuova autorizzazione”.

Il capogruppo M5s in Consiglio regionale Giacomo Giannarelli ricorda che “da tempo il Movimento 5 Stelle si esprimeva in tutte le sedi per ostacolare con forza la riattivazione dell’inceneritore di Scarlino. Adesso la sentenza del Consiglio di Stato rende giustizia a tutti i cittadini che si sono battuti contro questo progetto. Chiederemo subito con una mozione che la Regione Toscana si adoperi per attivare un tavolo interistituzionale per trovare una soluzione al futuro dei lavoratori.”

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