Mar 21 Gen 2025
Controradio Streaming
ToscanaAmbiente🎧 Consorzi Bonifica: clima cambia, servono invasi per tutelare made in Tuscany

🎧 Consorzi Bonifica: clima cambia, servono invasi per tutelare made in Tuscany

Logo Controradio
www.controradio.it
🎧 Consorzi Bonifica: clima cambia, servono invasi per tutelare made in Tuscany
Loading
/

A dodici anni di distanza dalla loro nascita i nuovi Consorzi di Bonifica e Irrigazione della Toscana hanno fatto oggi il punto nel giorno dell’operazione promossa da Anbi nazionale in tutte le regioni della penisola. Nati con la  legge regionale 79/2012, operativa dal 2013.ai consorzi spetta la manutenzione dei corsi d’acqua e delle falde e oltre alla competenza sulla irrigazione. Un ruolo sempre più strategico in epoca di cambiamenti climatici, con la necessità di preservare il più possibile la risorsa idrica.“Servono investimenti e nuove normative”

In Toscana i Consorzi di bonifica programmano, progettano e mantengono in efficienza, attraverso l’attività di vigilanza e la manutenzione ordinaria di 52.000 km di corsi d’acqua; progettano, affidano e realizzano progetti strutturali; gestiscono, progettano e realizzano distretti irrigui. Si tratta di un lavoro prezioso per mantenere la sicurezza idrogeologica del territorio di competenza e per la fornitura di acqua al sistema socio-economico e alle imprese agricole.

A oggi tra le molteplici opere realizzate e gestite dai Consorzi di bonifica e irrigazione:  273 Comuni; 10 Province; 36.702 Km di corsi d’acqua in gestione; 10.555 km di corsi d’acqua manutenuti ogni anno; 96 impianti idrovori; 382.600 ettari di superficie irrigata; 572 dipendenti di cui 450 tra tecnici specializzati e operatori di mezzi d’opera; 387 mezzi d’opera (escavatori, trattori, camion ecc.); 46 idrovore mobili.

il cambiamento climatico, che negli ultimi anni ci ha costretto a fare i conti con fenomeni meteo particolarmente intensi, e un suolo sempre più urbanizzato e cementificato, hanno messo a dura prova il territorio, nonostante le opere preventive di vigilanza e manutenzione costante sui corsi d’acqua. La Toscana, con 44 eventi estremi nel 2023, è alle spalle di Lombardia (62) ed Emilia Romagna (59), è tra le Regioni in maggiore sofferenza. E quando c’è stato bisogno d’intervenire in emergenza i Consorzi non si sono tirati indietro, rappresentando alleati importanti, anche fuori Regione, in particolare durante allagamenti e fenomeni di dissesto idrogeologico.

Di fronte ai rischi di siccità “è necessario inoltre continuare a finanziare gli impianti irrigui e ⁠lavorare per costruire un sistema funzionale di grandi e medi invasi facilitando, nel contempo, il recupero di quelli aziendali esistenti. Ugualmente importante ⁠chiedere in tutte le sedi istituzionali la possibilità di consentire il finanziamento di impianti irrigui collettivi che vadano ad ampliare la superficie irrigabile attuale, rimuovendo il vincolo che oggi vieta questa possibilità” dichiara  Serena Stefani presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, secondo cui serve “lavorare per modificare norme nazionali ed europee che in questo momento impediscono la realizzazione di nuove superfici irrigue collettive, lasciando la Toscana indietro rispetto ad altre regioni italiane e con forte diseguaglianza tra territori e territori, deve essere un obiettivo condiviso”

In Toscana sono stati censiti circa 16mila piccoli invasi e laghetti aziendali collinari che occorre assolutamente recuperare, ma solo questo non basta. È indispensabile portare a termine la progettazione e la realizzazione dei medi invasi già individuati, San Piero in Campo, diga sull’Ambra, Gretano, Lanzo ecc., ma è altrettanto essenziale individuare nuovi grandi invasi a servizio della zona sud e della costa della nostra regione, invasi con cicli pluriennali e scopi multipli.

I consorzi di bonifica sono “protagonisti dei lavori di assetto idrogeologico, di difesa del territorio, di manutenzione dei fossi e dei corsi d’acqua di una Regione, la Toscana, che nel corso dei secoli si è profondamente trasformata. Oggi sono sei, efficienti, eletti dai cittadini” ha dichiarato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, a margine dell’incontro.

“Come Regione – ha spiegato Giani – daremo ai consorzi competenze, soldi e funzioni per operare in quello che oggi è uno dei grandi problemi, la manutenzione dei corsi d’acqua e contemporaneamente la capacità di realizzare arginature più forti”. Nel suo intervento il presidente della Toscana ha parlato anche della volontà di costituire “un tavolo di lavoro per semplificare alcuni procedimenti amministrativi che regolano i rapporti fra consorzi di bonifica e Regione”.

Giani ha poi ricordato che i consorzi “sono già inseriti nel sistema di protezione civile. Del resto io, nel ruolo di commissario, ho sempre scelto i presidenti dei consorzi come responsabili dei provvedimenti di somma urgenza dopo le alluvioni che hanno colpito la nostra Regione negli ultimi anni”.

NELL’AUDIO- Serena Stefani presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno