A dodici anni di distanza dalla loro nascita i nuovi Consorzi di Bonifica e Irrigazione della Toscana hanno fatto oggi il punto nel giorno dellâoperazione promossa da Anbi nazionale in tutte le regioni della penisola. Nati con la legge regionale 79/2012, operativa dal 2013.ai consorzi spetta la manutenzione dei corsi dâacqua e delle falde e oltre alla competenza sulla irrigazione. Un ruolo sempre piĂš strategico in epoca di cambiamenti climatici, con la necessitĂ di preservare il piĂš possibile la risorsa idrica.âServono investimenti e nuove normativeâ
In Toscana i Consorzi di bonifica programmano, progettano e mantengono in efficienza, attraverso lâattivitĂ di vigilanza e la manutenzione ordinaria di 52.000 km di corsi dâacqua; progettano, affidano e realizzano progetti strutturali; gestiscono, progettano e realizzano distretti irrigui. Si tratta di un lavoro prezioso per mantenere la sicurezza idrogeologica del territorio di competenza e per la fornitura di acqua al sistema socio-economico e alle imprese agricole.
A oggi tra le molteplici opere realizzate e gestite dai Consorzi di bonifica e irrigazione: âŻ273 Comuni; 10 Province; 36.702 Km di corsi dâacqua in gestione; 10.555 km di corsi dâacqua manutenuti ogni anno; 96 impianti idrovori; 382.600 ettari di superficie irrigata; 572 dipendenti di cui 450 tra tecnici specializzati e operatori di mezzi dâopera; 387 mezzi dâopera (escavatori, trattori, camion ecc.); 46 idrovore mobili.
il cambiamento climatico, che negli ultimi anni ci ha costretto a fare i conti con fenomeni meteo particolarmente intensi, e un suolo sempre piĂš urbanizzato e cementificato, hanno messo a dura prova il territorio, nonostante le opere preventive di vigilanza e manutenzione costante sui corsi dâacqua. La Toscana, con 44 eventi estremi nel 2023, è alle spalle di Lombardia (62) ed Emilia Romagna (59), è tra le Regioni in maggiore sofferenza. E quando câè stato bisogno dâintervenire in emergenza i Consorzi non si sono tirati indietro, rappresentando alleati importanti, anche fuori Regione, in particolare durante allagamenti e fenomeni di dissesto idrogeologico.
Di fronte ai rischi di siccitĂ âè necessario inoltre continuare a finanziare gli impianti irrigui e â lavorare per costruire un sistema funzionale di grandi e medi invasi facilitando, nel contempo, il recupero di quelli aziendali esistenti. Ugualmente importante â chiedere in tutte le sedi istituzionali la possibilitĂ di consentire il finanziamento di impianti irrigui collettivi che vadano ad ampliare la superficie irrigabile attuale, rimuovendo il vincolo che oggi vieta questa possibilitĂ â dichiara  Serena Stefani presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, secondo cui serve âlavorare per modificare norme nazionali ed europee che in questo momento impediscono la realizzazione di nuove superfici irrigue collettive, lasciando la Toscana indietro rispetto ad altre regioni italiane e con forte diseguaglianza tra territori e territori, deve essere un obiettivo condivisoâ
In Toscana sono stati censiti circa 16mila piccoli invasi e laghetti aziendali collinari che occorre assolutamente recuperare, ma solo questo non basta. Ă indispensabile portare a termine la progettazione e la realizzazione dei medi invasi giĂ individuati, San Piero in Campo, diga sullâAmbra, Gretano, Lanzo ecc., ma è altrettanto essenziale individuare nuovi grandi invasi a servizio della zona sud e della costa della nostra regione, invasi con cicli pluriennali e scopi multipli.
I consorzi di bonifica sono âprotagonisti dei lavori di assetto idrogeologico, di difesa del territorio, di manutenzione dei fossi e dei corsi dâacqua di una Regione, la Toscana, che nel corso dei secoli si è profondamente trasformata. Oggi sono sei, efficienti, eletti dai cittadiniâ ha dichiarato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, a margine dellâincontro.
âCome Regione â ha spiegato Giani â daremo ai consorzi competenze, soldi e funzioni per operare in quello che oggi è uno dei grandi problemi, la manutenzione dei corsi dâacqua e contemporaneamente la capacitĂ di realizzare arginature piĂš fortiâ. Nel suo intervento il presidente della Toscana ha parlato anche della volontĂ di costituire âun tavolo di lavoro per semplificare alcuni procedimenti amministrativi che regolano i rapporti fra consorzi di bonifica e Regioneâ.
Giani ha poi ricordato che i consorzi âsono giĂ inseriti nel sistema di protezione civile. Del resto io, nel ruolo di commissario, ho sempre scelto i presidenti dei consorzi come responsabili dei provvedimenti di somma urgenza dopo le alluvioni che hanno colpito la nostra Regione negli ultimi anniâ.
NELLâAUDIO- Serena Stefani presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno
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