“Un danno stimato per il territorio da 700mila euro”, fa sapere il presidente del Consorzio Chianti Colli Fiorentini, Marco Ferretti.
Ogni azienda vitivinicola perde ogni anno circa il 30% della propria produzione di uva a causa delle ‘invasioni’ delle vigne ad opera degli ungulati, cinghiali e caprioli: è questa la denuncia del Consorzio Chianti Colli Fiorentini, secondo cui un’azienda di medie dimensioni che produce mille quintali di uva ne perde circa 300, ovvero 210 litri di vino, con un danno economico di circa 40mila euro.
“Se pensiamo al territorio rappresentato dal nostro Consorzio, possiamo parlare di un danno di circa 700mila euro, con una perdita secca di una quarantina di posti di lavoro”, lamenta il presidente del Consorzio Chianti Colli Fiorentini, Marco Ferretti, secondo cui “se facessimo una proiezione a livello regionale noteremmo un’emorragia di migliaia di posti di lavoro”. La normativa vigente, sostiene Ferretti, “sostanzialmente ci impedisce di opporre resistenza alla furia di questi animali. Reti troppo basse e misure di difesa troppo blande non ci aiutano e rappresentano delle vere e proprie prese di giro, concessioni ai sedicenti ambientalisti e difensori del paesaggio”. Motivo per cui, conclude il presidente del Consorzio, “di questo passo c’è il rischio che chi sta resistendo con passione alla crisi e ai mille problemi che interessano l’agricoltura della Toscana alzi bandiera bianca”