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Conte, “riforme e interventi per università e ricerca”

università e ricerca

“Dobbiamo varare un piano strutturale di riforme e interventi significativi a favore dell’università e della ricerca”. Lo ha detto Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, intervenendo all’apertura dell’anno accademico dell’Università di Firenze.

“Qualche segnale lo abbiamo già anticipato, pur in un contesto molto difficile, e una congiuntura molto difficile”, ha aggiunto Conte, per cui però “evidentemente occorre un intervento più strutturato, più risolutivo, e anche, se mi permettete, più razionale”. Fra gli interventi già compiuti, ha spiegato il presidente del Consiglio, “ricordo innanzitutto l’incremento del fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio universitarie che, grazie ad uno stanziamento aggiuntivo di 30 milioni di euro, consente di erogare la borsa a tutti gli studenti che ne hanno titolo nel 2020”.

Inoltre, ha aggiunto Conte, “la legge di bilancio per il 2020 aumenta il numero dei contratti di specializzazione medica, incrementa la dotazione del Fondo di Finanziamento Ordinario per promuovere l’educazione alle differenze di genere e, nel triennio 2020-2022, stanzia 205 milioni di euro a sostegno dell’edilizia universitaria”.

“Per immettere sin da subito nuovi giovani ricercatori nel sistema, stiamo valutando, in sede di conversione in legge del Dl di proroga termini, la presentazione di un emendamento volto ad immettere immediatamente nel sistema 1.600 nuovi ricercatori”. “Interverremo con un piano organico, di durata quinquennale, per consentire finalmente alle università di poter programmare la selezione di giovani studiosi”.

Ricorda poi Niccolò Bizzarri, lo studente disabile morto il 13 gennaio all’ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze, dove era stato portato per accertamenti in seguito a una caduta con la carrozzina: “Avverto forte il dovere di ricordare qui, in questa sede, il giovane Niccolò, studente di questo Ateneo. Sono rimasto profondamente colpito dal dramma che lo ha portato via, sottraendolo all’affetto dei propri cari, a soli 21 anni”. “Mi hanno raccontato che Niccolò era un giovane molto amato dagli amici e dai colleghi – ha sottolineato Conte -. Spinto da una profonda passione per la vita e per lo studio, era fortemente impegnato nel sostenere politiche per abbattere, anche qui all’Università, le barriere architettoniche e facilitare così l’accessibilità degli spazi.

“So che il Rettore” dell’Universitá di Firenze, Luigi Dei, “si è già impegnato perché Niccolò sia ricordato come merita. Da parte della Presidenza del Consiglio c’è il pieno sostegno per ogni iniziativa”. “Ho deciso di trattenere personalmente la delega sulla disabilità, tema che considero prioritario nell’azione di Governo. Siamo impegnati a riordinare l’intera materia, assicurando particolare attenzione al riconoscimento del diritto allo studio e all’accesso all’Università delle persone con disabilità. L’esempio e la testimonianza di Niccolò ci saranno di stimolo e di incoraggiamento”.

Aggiunge poi: “L’accesso all’Università per tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche e sociali di provenienza, è un valore al quale non possiamo rinunciare”. “Attiene alla qualità stessa della nostra democrazia – ha aggiunto – e si collega strettamente al principio di uguaglianza, inteso in senso sostanziale”.

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