Firenze, più risorse e una migliore organizzazione, la piena operatività delle tre sedi dell’Officina trasfusionale della Toscana, orari dei centri trasfusionali in linea con le esigenze dei cittadini, un sistema informatico unico e uniformità delle procedure, queste le proposte in campo per ovviare al recente calo delle donazioni di sangue.
Le strategie per risolvere il problema del calo delle donazioni di sangue sono state presentate dalle associazioni regionali di Avis, Fratres, Anpas e Croce Rossa Italiana all’assessore toscano alla Salute Simone Bezzini e ai direttori generali delle Aziende sanitarie.
L’obiettivo, spiega una nota, “è consentire al sistema trasfusionale toscano di vincere le sfide attuali e in particolare di superare il calo di donazioni che, dopo la fase più acuta della pandemia, si sta registrando anche in Toscana”.
“Durante la pandemia abbiamo potuto toccare con mano la complessità del sistema trasfusionale e allo stesso tempo la sua centralità: non va considerato un mero costo per il sistema sanitario ma un punto di forza e una risorsa anche economica – dicono la presidente di Avis Toscana Claudia Firenze, il presidente di Fratres Toscana Claudio Zecchi, il referente donatori sangue di Anpas Toscana Patrizio Ugolini e Lorena Campagna di Croce Rossa Italiana -. Dobbiamo collaborare per migliorare le procedure per facilitare le donazioni, rendere più efficiente il sistema e non disperdere una risorsa preziosa, come lo è il sangue”.
“La Toscana – ricorda Bezzini come riporta la nota – è tra le regioni con le migliori performance in Italia in materia di donazioni di sangue e plasma. Tuttavia, non ci sfugge che l’evoluzione dei comportamenti e della curva demografica possono produrre difficoltà anche in regioni come la nostra. Per questo, in stretta relazione con le associazioni, le Aziende sanitarie dovranno verificare il funzionamento della filiera organizzativa e, se necessario, innovarla. La Regione si impegna ad accompagnare questo percorso, con un’apposita campagna di comunicazione per promuovere la cultura della donazione”.