“La riorganizzazione del Mibac e la riforma del codice dei Beni culturali stanno suscitando un malcontento generale in tutte le categorie coinvolte, segnale che ci impone una riflessione sull’opportunità di avviare una revisione profonda dei testi che evidentemente non sembrano essere il frutto di un adeguato confronto con tutte le parti interessate”.
Parole quelle di Lucia Borgonzoni, sottosegretaria Mibac in quota Lega che suonano come uno stop al disegno Bonisoli, annunciato in anteprima proprio a Firenze in occasione della 96esima edizione di Pitti qualche settimana fa. Firenze, in prima fila col sindaco e le istituzioni culturali coinvolte, fortemente critica nei confronti delle misure contenute nella riforma.
Borgonzoni individua le maggiori criticità “nella linea di azione che torna a centralizzare prerogative e competenze oggi affidate alle istituzioni sul territorio”. Ora, dice “serve un ampio confronto. Faccio appello perché entrambi i testi vengano riconsiderati permettendo alle parti in causa di arrivare ad una soluzione maggiormente condivisa”.