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Convegno Commissione per adozioni internazionali: Si arresta calo adozioni

Si arresta il calo delle adozioni internazionali, la riflessione sulle nuove forme di accoglienza da parte del Convegno internazionale della Commissione Adozioni Internazionali in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti

Le nuove sfide dell’accoglienza dei bambini in stato di abbandono, i nuovi strumenti giuridici, ma anche gli aspetti psico-sociali legati alle adozioni internazionali. L’appuntamento per riflettere su questi temi è il convegno che si è tenuto a Firenze dalla Commissione Adozioni Internazionali (CAI) in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti. I lavori sono stati aperti da Laura Laera, Vice-Presidente della Commissione per le adozioni internazionali, hanno portato i loro saluti l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albanoela presidente dell’Istituto degli Innocenti, Maria Grazia Giuffrida.

Tenuto conto dei dati sulle adozioni internazionali e del momento di crisi globale del settore in cui si è passati da 22.000 adozioni circa nel 1995 a 11.000 adozioni nel 2016, l’idea del convegno internazionale della CAI nasce dall’esigenza di avere un momento di riflessione e di confronto con operatori dei Servizi, dei Tribunali per i Minorenni, degli Enti Autorizzati, esperti del settore, referenti di Autorità Centrali per le adozioni internazionali di Paesi di origine e di Paesi di accoglienza, sugli strumenti giuridici esistenti e sull’individuazione di nuovi strumenti di accoglienza.

Durante il convegno sono stati presentati i dati 2017 e i dati del primo semestre 2018 raccolti attraverso l’analisi dei fascicoli dei minori stranieri autorizzati all’ingresso e alla residenza permanente nel nostro Paese a scopo adottivo. I primi dati 2018 segnalano una stabilizzazione del numero di coppie adottive e di bambini adottati, dopo anni di ininterrotta riduzione dei casi.

Nel confronto tra i valori semestrali dell’arco temporale 2012-2018, emerge che a seguito di una drastica riduzione delle coppie adottive, più che dimezzate nel periodo, si registra una sostanziale tenuta dei casi annui tra il primo semestre 2017 e il primo semestre 2018 con una riduzione, in termini assoluti, di appena undici casi.

Andamento che si conferma anche tra i minorenni entrati nel nostro Paese a scopo adottivo che sono passati tra il 2012 e il 2018 da 1.484 a 603; negli ultimi due semestri in esame si registra invece una riduzione di appena quattordici casi di adozione (erano stati 617 i bambini adottati nel primo semestre 2017 sono stati 603 nel primo semestre 2018).

Il profilo delle coppie adottive si caratterizza per un’elevata età media al decreto di idoneità dei coniugi – 41,8 anni la moglie, 43,3 anni il marito – e una conseguente ancor più alta età media alla data dell’autorizzazione all’ingresso – 44,7 anni la moglie, 46,2 anni il marito. Tra i minorenni stranieri adottati emerge un’età media di 5,5 anni, in lieve calo rispetto ai 6,1 anni rilevati nel 2017.

Federazione russa (dalla quale provengono 74 bambini adottati), India (66), Colombia (61) e Ungheria (58) si confermano come i principali Paesi di provenienza dei bambini adottati.

Nel 2017 le adozioni internazionali realizzate al Tribunale per i minorenni di Firenze hanno toccato il loro minimo storico dal 1999 con 175 minori adottati. Negli ultimi dieci anni la contrazione di casi arriva fino al 52% e riguarda in larga parte le adozioni pronunciate nei Paesi non aderenti alla convenzione dell’Aja e in particolare la Russia, storicamente uno tra i principali Paesi di provenienza dei bambini adottati, con un crollo che negli ultimi cinque anni tocca addirittura il 73% e il Congo che nel 2017 non ha registrato nessuna adozione (dati elaborati dal Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza).

Le ragioni del calo delle adozioni internazionali degli ultimi anni sono da ricercarsi nella tendenza dei Paesi extra Ue dai quali provengono i bambini adottati a dotarsi negli ultimi anni di sistemi diversi di protezione dei minori: in alcuni casi sono state chiuse del tutto le porte all’adozione internazionale, in altri casi si è scelto di mettere norme più stringenti. Accanto a questa tendenza si è avuto un calo complessivo delle coppie che chiedono di poter adottare un bambino.

“L’Italia è il secondo Paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, per numero di adozioni internazionali – ha commentato la vicepresidente della CAI, Laura Laera –  e le famiglie italiane dimostrano di essere aperte e accoglienti. Come Commissione per le adozioni internazionali ci stiamo attivando per verificare la possibilità ad aprire alle adozioni da parte di nuovi Paesi, stiamo concludendo un nuovo accordo con la Slovacchia e con il Benin e lavoriamo per riprendere contatti con Paesi che erano aperti alle adozioni in passato come la Cambogia”.

Ha aggiunto Laera: “L’adozione internazionale rimane la forma principe per accogliere i bambini in stato di abbandono, ma è importante approfondire la possibilità di utilizzare altri strumenti. È il caso ad esempio dei soggiorni terapeutici con cui sono stati accolti bambini dalla Bielorussia e dobbiamo capire se l’iniziativa può essere utilizzata anche per altri Paesi”.

“Promuoviamo la consapevolezza che l’adozione è una risorsa enorme per i bambini, una ricchezza per le famiglie e per l’intera comunità, che attraverso di essa si apre all’altro, si innalza e cresce – ha aggiunto l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano -. All’Autorità Garante va il compito di promuovere le reti territoriali, sociali e istituzionali e un’idea di post adozione strutturata, che accompagni e sostenga i bambini e le famiglie”.

“L’edificio progettato da Filippo Brunelleschi non può che essere la sede più adatta per il convegno internazionale sull’accoglienza dei bambini in stato di abbandono nel mondo – ha detto nel suo saluto la presidente dell’Istituto degli Innocenti, Maria Grazia Giuffrida – Da sei secoli – ci accingiamo infatti a celebrare il nostro Seicentenario nel 2009 – questo Ente, in questo edificio che rappresenta un esempio unico al mondo di arte rinascimentale, si occupa di bambini e ragazzi, di tutela dei loro diritti, di promozione di una cultura a favore dell’infanzia e l’adolescenza. Siamo felici di ospitare un’iniziativa così importante con la presenza di istituzioni, nazionali ed estere, che ci consente di consolidare ancora di più la collaborazione con questi enti”.

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