Il garante dei detenuti della Toscana chiede riforma codice Rocco: “la riforma che ha portato alla chiusura degli Opg (…) sta funzionando: ci sono 31 Rems in Italia, strutture con 650 persone, il problema è che non si è affrontato il nodo di fondo cioè quello legato al perché di queste misure di sicurezza”
Una proposta di legge che intervenga sulle norme relative alla responsabilità penale dell’individuo malato di mente, abolendo la non imputabilità e superando la distinzione tra pene e misure di sicurezza: è quanto serve secondo Franco Corleone, garante dei detenuti della Toscana, il quale ha ‘rispolverato’ e aggiornato anche alla luce dell’abolizione degli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) una sua proposta di legge al tempo in cui era parlamentare.
“L’anno prossimo – ha detto Corleone – sono 90 anni dal codice Rocco e penso che sia ora di incidere su certe questioni molto delicate tra cui c’è questa della concezione del trattamento per le persone responsabili e non responsabili il cosiddetto ‘doppio binario’. La riforma che ha portato alla chiusura degli Opg è stata molto importante, molto positiva, sta funzionando, oggi ci sono 31 Rems in Italia, strutture dove si eseguono le misure di sicurezza psichiatrica, con 650 persone, il problema è che non si è affrontato il nodo di fondo cioè quello legato al perché di queste misure di sicurezza”.
“Penso che la via più limpida – ha spiegato ancora Corleone – sia quella di ritenere tutte le persone responsabili, ovviamente nella misura in cui è possibile, ma tutti sottoposti a giudizio, tenendo conto della loro condizione mentale”. Quella presentata oggi, ha aggiunto Corleone, “è una proposta che presentai negli anni ’80-’90 in Parlamento, ma adesso l’ho ricalibrata sulla nuova realtà senza gli Opg. In questi anni abbiamo verificato che questo sistema di misure di sicurezza uguali per tutti qualunque sia la patologia e il reato compiuto mostra delle difficoltà”.