“Fin dai primi casi di positività rilevati in alcune delle residenze sanitarie assistenziali (Rsa), residenze sanitarie per disabili (Rsd e in altre strutture socio sanitarie sono state adottate le dovute misure da parte dell’azienda sanitaria in accordo con le autorità locali e le società della salute ancor prima della specifica ordinanza regionale.
Tra queste, è stata inviata un’istruzione operativa con le indicazioni per dare ulteriore supporto e consulenza sugli aspetti tecnici e organizzativi orientati alla prevenzione della diffusione del virus. Oltre a ciò sono stati effettuati interventi tempestivi, tutt’ora in corso, con relativa presa in carico, nonché un confronto quotidiano con le direzioni delle strutture, al fine di supportarle nella gestione delle proprie responsabilità”. Lo precisa una nota dell’Asl Toscana Centro, che fa presente che in circa il 10% delle strutture esistono “situazioni impegnative” per la positività degli ospiti e degli operatori sanitari, per cui sono state “già attivate numerose misure preventive di isolamento per pazienti positivi”. Ancora prima della direttiva regionale numerosi specialisti, tra cui medici, infermieri o assistenti sanitarie, spiega la Asl, “hanno effettuato interventi a favore delle strutture sociosanitarie interessate da casi di positività attraverso il monitoraggio, le inchieste epidemiologiche, tamponi, test sierologici, valutazioni delle condizioni cliniche degli ospiti e logistiche”. “Obiettivo comune è garantire adeguata assistenza e tutela agli ospiti all’interno delle strutture sociosanitarie, luogo più critico rispetto ad altri, per il suo ruolo peculiare di accoglienza di persone fragili, ed al tempo stesso impedire la diffusione dei contagi permettendo una più efficace separazione fra i pazienti”, scrive la Asl nella nota.
E’ stata inoltre attivata una task force aziendale, composta da medici, infermieri, assistenti sanitarie e gruppi multi professionali di intervento rapido presso le singole strutture. Vengono fornite indicazioni di carattere igienico sanitario ed organizzativo, oltre ad una adeguata formazione per l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. E’ stato anche attivato un supporto organizzativo da parte di infermieri specializzati dotati di una fornitura di dispositivi di protezione avanzati, presidi terapeutici ed assistenziali. Nello specifico è stato costituito ad hoc, a seguito della direttiva regionale, un gruppo multi professionale (denominato Girot, gruppo di intervento rapido ospedale territorio), con il compito di valutare dal punto di vista logistico, assistenziale e diagnostico-terapeutico gli ospiti delle strutture, determinando in tale modo varie tipologie di ospiti delle strutture, determinando in tale modo varie tipologie di intervento a seconda della situazione riscontrata. Il gruppo di lavoro è in stretto rapporto con le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) attivate dai medici di medicina generale. Le 200 strutture socio sanitarie presenti nei territori dell’Asl Toscana Centro sono sotto monitoraggio dell’azienda sanitaria. La situazione di ospiti e operatori è aggiornata quotidianamente a cura della task force aziendale, gruppi multi professionali di intervento rapido e le Usca.
Ad oggi, per quanto la situazione sia in continua evoluzione, l’azienda sanitaria è “a conoscenza della situazione di circa 130 strutture, grazie anche alla stretta collaborazione delle autorità locali e dei gestori delle strutture stesse. Per le restanti sono in corso ulteriori approfondimenti, sempre condivisi. I contatti con le strutture, sia attraverso sopralluoghi, sia tramite aggiornamenti telefonici, permettono di mantenere un monitoraggio costante dell’ evoluzione della situazione interna”. In circa il 10% delle strutture presenti in diverse aree territoriali (area Pratese, Firenze centro, sud est, nord ovest, Mugello, Valdinievole ed Empolese Valdelsa) sono state riscontrate “situazioni impegnative, sia per la positività degli ospiti che degli operatori”. I casi positivi, al momento asintomatici, sono stati isolati negli adeguati setting assistenziali separati dai negativi all’interno della struttura. Laddove necessario, sono stati avviati opportuni trasferimenti per garantire adeguata assistenza sanitaria, a seguito di valutazioni cliniche. In alcuni casi è stato necessario il ricovero in ospedale. Già in essere un adeguato supporto di personale di assistenza (infermieri ed oss), dove è stata valutata la possibilità di mantenere gli ospiti nella loro struttura e se nella stessa si sono verificate importanti situazioni di carenza di personale. Oltre agli interventi puntuali circa l’isolamento dei singoli ospiti è stata anche individuata una struttura interamente Covid, Montedomini a Firenze.