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Coronavirus: psichiatri, sperimentare uso ossitocina

Meyer

(Foto di repertorio)

La tesi, pubblicata sull’ultimo numero della rivista scientifica ‘Clinical Neuropsychiat’, è sostenuta tra gli altri da professoressa Donatella Marazziti, psichiatra e responsabile ricerche della Fondazione Brf – Istituto per la ricerca in neuroscienze e psichiatria con sede a Lucca.

L’ossitocina, nota come l’ormone dell’amore, potrebbe essere una delle chiavi per combattere la pandemia da Covid-19. La tesi, pubblicata sull’ultimo numero della rivista scientifica ‘Clinical Neuropsychiat’, è sostenuta tra gli altri da professoressa Donatella Marazziti, psichiatra e responsabile ricerche della Fondazione Brf – Istituto per la ricerca in neuroscienze e psichiatria con sede a Lucca.
“Attualmente – spiega Marazziti – non esistono spiegazioni convincenti sulla morbilità e mortalità associate alla pandemia da Covid-19. L’ossitocina è un ormone prodotto nell’ipotalamo che svolge funzioni molteplici sia nel cervello che negli organi periferici”. “La nostra ipotesi – afferma la psichiatra – parte dall’osservazione che le tipologie di persone più colpite dal Covid-19, a cominciare dagli anziani e da chi soffre anche di altre patologie, sono tutte caratterizzate da bassi livelli di ossitocina”, che è “un potente anti-infiammatorio sistemico che, al contrario dei glucocorticoidi, non deprime il sistema immunitario, e stimola i linfociti e i processi riparativi dell’organismo”. “Riteniamo dunque – conclude – che si debba proporre la somministrazione di ossitocina come terapia” nei pazienti con Covid-19.

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