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Coronavirus: Saccardi “Regione in linea con decisioni Governo”

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La Regione Toscana “si attiene ai provvedimenti presi dal governo, e comunicati con le circolari del Ministero della salute, e dal commissario straordinario Angelo Borrelli”, riguardo alle misure messe in atto per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Così l’assessore alla salute della Toscana Stefania Saccardi replica a chi sostiene che la quarantena è l’unica misura possibile per i cinesi che stanno rientrando dalle zone a rischio.

Saccardi ricorda poi che i provvedimenti ulteriori presi, “come l’ambulatorio all’Osmannoro che presenteremo domani”, dedicato “alla valutazione dei casi di persone provenienti dalle zone a rischio con una prima sintomatologia. Misure che servono per dare una risposta specifica, senza gravare sulle altre strutture della sanità regionale”.

“Non essendoci nessun caso accertato di coronavirus, la quarantena non spetta alle autorità sanitarie della Regione – sottolinea -. Trovo davvero sorprendente un’uscita come questa, perché la Toscana è la Regione che si è mossa con maggior tempestività e adeguatezza, pur non essendo l’unica ad accogliere sul suo territorio un gran numero di cittadini cinesi”.

“Le misure sin qui adottate nel territorio regionale e in particolare in quello della Asl Toscana centro, dove vive la gran parte dei cinesi presenti in Toscana – aggiunge Renzo Berti, responsabile della prevenzione della Asl Toscana centro – sono tutte ispirate al principio dell’efficacia preventiva ed elaborate nel contesto di strutture a cui partecipano i professionisti delle diverse discipline sanitarie. Un provvedimento drastico come la quarantena obbligatoria deve tener conto dei presupposti normativi, epidemiologici e di fattibilità, ovvero di appropriate condizioni di alloggio e di isolamento, non sempre possibili”.

“Le disposizioni ministeriali riferite alle scuole – chiarisce ancora Berti -, che giustificano la scelta dell’isolamento volontario di bambini e studenti per due settimane dal rientro, consentono alla Asl Toscana Centro di esercitare già adesso una sorveglianza attiva su circa 400 nuclei familiari corrispondenti a più di 1.200 persone”.

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