Milioni di bambini e bambine in zone di guerra rischiano di morire perché non arrivano vaccinazioni salvavita. Anche a causa del COVID-19 sono stati sospesi i programmi di immunizzazione in più di 60 Paesi.
Secondo il rapporto lanciato oggi da Save the Children, i conflitti stanno frenando i progressi conquistati a fatica nella vaccinazione contro le malattie mortali. I tassi di vaccinazione sono precipitati in molti Paesi colpiti dalla guerra. In Siria, ad esempio, i livelli di immunizzazione per difterite, tetano e pertosse erano superiori all’80% prima della guerra, ma sono scesi al 47% due anni fa. In Ucraina il tasso nazionale è sceso dall’80% al 19% dopo quattro anni di guerra.
“Il COVID-19 ha reso dolorosamente evidente che nessun Paese è immune dalla diffusione di malattie, vecchie o nuove che siano. Garantire la salute dei bambini e delle bambine nei conflitti non solo rappresenta uno dei loro diritti fondamentali, ma è anche una parte indispensabile per la protezione della salute globale. Il mondo non deve permettere che malattie prevenibili tolgano la vita, perché non siamo riusciti a vaccinare quei 29 milioni nati nelle aree di conflitto. Abbiamo combattuto troppo a lungo e troppo duramente per sconfiggere queste malattie” ha dichiarato il dottor Zaeem Haq, direttore medico globale di Save the Children.
‘Not Immune: Children in Conflict’ descrive le epidemie mortali di malattie che negli ultimi 10 anni avrebbero potuto essere prevenute con immunizzazioni su larga scala.
Inoltre, la paura di contrarre il COVID-19 impedisce alle famiglie di accedere alle vaccinazioni, il che è particolarmente preoccupante tra le popolazioni più vulnerabili come i rifugiati.
Sono estremamente importanti il finanziamento al GAVI, l’alleanza globale per i vaccini, e al COVAX, la struttura globale per l’equa distribuzione di eventuali vaccini per il COVID-19 in tutto il mondo, ma è necessario fare di più, ha sottolineato Save the Children.
“Solo pochi mesi fa, il Segretario generale delle Nazioni Unite ha chiesto un cessate il fuoco globale per limitare la diffusione del COVID-19 e consentire agli aiuti di raggiungere i bambini e le bambine più vulnerabili e le loro famiglie. Ma i combattimenti continuano. Questo è inaccettabile. I leader mondiali devono continuare a spingere per un cessate il fuoco globale, condizione necessaria per raggiungere i minori più vulnerabili “. Ha aggiunto il dottor Haq.