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Coronavirus: studio, si rischia invasione di farmaci falsi

A preoccupare sono anche i problemi per la distribuzione di farmaci vitali per altre malattie, come gli anti-reumatici, ora impiegati contro il Covid-19 senza però sufficienti dati di efficacia.

La corsa all’accaparramento della clorochina e altri prodotti medici essenziali sta mettendo in crisi la loro produzione e distribuzione, e c’è il rischio di una ‘pandemia’ di farmaci falsi o poco sicuri in arrivo sul mercato, come già accaduto in passato. Lo scrive sulla rivista Lancet un gruppo di ricercatori di 20 paesi, coordinati da Paul Newton, dell’università di Oxford. A preoccupare sono anche i problemi per la distribuzione di farmaci vitali per altre malattie, come gli anti-reumatici, ora impiegati contro il Covid-19 senza però sufficienti dati di efficacia. Senza test diagnostici di qualità per farmaci e vaccini, avvertono i ricercatori, il mondo rischia un’invasione di prodotti falsi o sotto gli standard di qualità richiesti. La storia è ricca di esempi, come quando la corteccia dell’albero di china divenne un trattamento per la malaria nel 1600 e venne falsificata su larga scala, o la penicillina dopo la Seconda Guerra mondiale. La pandemia di Covid-19 è una minaccia in tal senso e può portare alla comparsa di prodotti medici falsificati o sotto gli standard, oltre che di mascherine, gel igienizzanti per le mani e i test diagnostici. Informazioni poco precise sull’efficacia dei farmaci per il trattamento del Covid-19, veicolate su siti internet illegali e social media, hanno già portato alla carenza di clorochina e idrossiclorochina e ad overdosi fatali. “Bisogna pianificare in modo strategico per assicurare la produzione globale, l’accesso, la protezione e il monitoraggio delle catene distributive di fronte alle inevitabili carenze, aumento dei costi e scorte nazionali. L’effetto sull’accesso ad altri prodotti deve essere minimizzato”, scrivono i ricercatori. A tal fine, concludono, è essenziale coordinare le informazioni condivise tra le agenzie regolatorie sulle sperimentazioni autorizzate, monitorare l’uso di farmaci off-label e segnalare rapidamente le carenze di principi attivi e prodotti per ottimizzare la domanda e fornitura globale. Servirà anche un’efficace supervisione regolatoria e andranno evitate politiche nazionali di restrizione alle esportazioni.

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