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Coronavirus: Toscana; Rossi, ‘non c’è focolaio’

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In Toscana “ci sono solo due casi di tamponi positivi per i quali manca ancora la conferma definitiva dal Ministero. Per il momento la situazione è sotto controllo. Non c’è un focolaio, né è stata definita una zona con la più elevata possibilità di contagio. Il sistema di prevenzione e controllo messo in atto sembra funzionare”. Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

“La situazione si evolve di giorno in giorno – ha aggiunto -, quindi se le condizioni cambieranno, anche le misure di controllo cambieranno. L’attenzione resta alta, ma ogni provvedimento deve essere preso attenendosi a criteri scientifici. Dobbiamo far prevalere la razionalità e la logica, non assecondare la paura solo per placare l’opinione pubblica”.

“Domani verificheremo il quadro epidemiologico – ha aggiunto Rossi -, cioè i rapporti che la persona di 63 anni ha avuto, per capire come possiamo intervenire: d’intesa con il governo nazionale e con la Protezione Civile nazionale decideremo gli interventi”. Il governatore ha sottolineato che “interveniamo sui casi sospetti – ha aggiunto – e solo sui casi sospetti, non su altri. Si possono e si devono fare gli interventi di test, e qualora il test risultasse positivo la persona viene presa e isolata da tutti gli altri percorsi, portata nell’ospedale e ricoverata. Questo è quello che è avvenuto anche per i due casi sospetti positivi che abbiamo mandato all’Istituto superiore di sanità affinché si verifichi appunto se sono veramente positivi, perché è l’Iss che valida questi casi”.

“Il nostro primario interesse è stato mettere in sicurezza i presidi sanitari” ha poi detto Rossi.
“L’efficienza di ospedali e luoghi di cura deve essere tutelata prima di tutto, anche perchè se davvero il virus si propagasse quei luoghi si riveleranno fondamentali – ha spiegato -. Il caso di Codogno mostra meglio di qualsiasi altro esempio quali sono le conseguenze quando ‘crolla’ la sicurezza di un presidio ospedaliero. Per evitarlo è fondamentale che si creino dei ‘corridoi’ speciali per l’isolamento dei casi sospetti, che non devono ‘impattare’ sulle normali procedure sanitarie. E’ quello che abbiamo fatto fino ad ora, come ha dimostrato anche il caso, che per fortuna poi si è rivelato negativo, della signora ‘presa in carico’ dal 118 a Santa Maria Novella”.
Parlando poi delle ordinanze e delle misure ministeriali, Rossi ha ricordato che sono due i “baluardi”: il tampone, che si effettua solo su soggetti sintomatici, e l’autoisolamento, che vale per chi ha avuto contatti diretti e prolungati con soggetti risultati positivi. (Per far fronte all’emergenza Coronavirus, ha osservato Rossi, “il provvedimento più importante è quello che chiede ai medici di famiglia e pediatri di famiglia di rendersi disponibile con il telefono dalle 8 alle 20 anche sabato e la domenica, poi discuteremo le modalità contrattuali”.

“Avverto che non rispettare un’ordinanza – ha sottolineato Rossi – è a rischio di convenzione, in una situazione d’emergenza come questa: quindi vuol dire che quando i cittadini manifestano problemi respiratori, sintomi di influenza, raffreddore o altro, possono chiamare senza recarsi all’ambulatorio il medico di famiglia, e il medico di famiglia di lì può dare consigli, e ricostruire, anche sulla base di una scheda formulata dal livello nazionale, il caso come caso sospetto”. Il governatore ha anche ricordato che “stiamo cercando di provvedere” alla fornitura di mascherine per tutti gli operatori: “Abbiamo ordinato per tutti, senza badare a spese, quantitativi straordinari che spero ci possano arrivare quanto prima. Adesso ho una riunione anche con i prefetti, perché poi bisogna coordinarsi anche con le Prefetture. Mi pare che stiamo lavorando come dobbiamo”.

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