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Coronavirus: Uffizi, se resta localizzato no impatto su visite

uffizi Nft

Se il Coronavirus “dovesse diventare una pandemia globale è ovvio che avrà un impatto sul turismo in generale e anche nei musei, se invece, dovesse rimanere localizzato noi non ci aspettiamo un grande impatto sul nostro numero di visite.”

“Per due ragioni: l’estrema diversità dei nostri visitatori, ogni settimana abbiamo visitatori da 100 Paesi diversi e la seconda ragione è che soprattutto in alta stagione c’è più richiesta che offerta quindi nel momento in cui un gruppo di una nazione non viene, al suo posto verrà un gruppo di un’altra nazione”. Così il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, ha risposto, a margine di una conferenza stampa, alle domande dei giornalisti.

“Per quanto riguarda i nostri numeri di gennaio – ha aggiunto Schmidt – è molto incoraggiante vedere che anche nell’ultima settimana sono cresciuti i visitatori e i biglietti venduti. Se la situazione dovessero rimanere quella di adesso è probabile che il virus non inciderà sul numero dei visitatori e della crescita”.

Con oltre 4,39 milioni di presenze, nel 2019 i visitatori delle Gallerie degli Uffizi sono cresciuti del 6,1% (erano 4,1 milioni nel 2018), mentre i ricavi sono arrivati a 35,16 milioni, +3,2% rispetto al 2018. Sono questi i principali dati emersi dall’analisi dell’andamento del complesso museale fiorentino.

Considerando la performance delle Gallerie degli Uffizi dal 2014, anno precedente all’entrata in vigore della riforma Franceschini del Mibact, al 2019 i visitatori sono passati da 3,29 milioni a 4,39 milioni (+33,2%) e i ricavi sono più che raddoppiati (+118,6%). Sempre dall’inizio della riforma Franceschini fino ad oggi, le Gallerie degli Uffizi hanno creato 108 nuovi posti di lavoro attraverso Ales (la società in-house del Mibact), di cui 14 nel 2019.

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