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Firenze: palestre vip, due indagati confessano mazzette

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Due degli indagati nell’inchiesta sulle palestre vip di Firenze avrebbero confessato la corruzione per ‘aggiustare’ pratiche fiscali nel periodo 2011-2012. E’ quanto emerso oggi dall’incidente probatorio tenuto in camera di consiglio davanti al giudice dell’udienza preliminare Mario Profeta.

L’udienza è servita a fissare le ammissioni dentro il procedimento, che potrebbe sfociare in una richiesta di patteggiamento o in un processo con rito abbreviato. In udienza erano presenti il pm Paolo Barlucchi e i difensori dei sei imputati. Le ‘confessioni’, relative a varie circostanze ricostruite dall’inchiesta, sono state fatte da Nunzio Garagozzo, già direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate, e da un noto commercialista romano. Secondo quanto emerso, i racconti incrociati di Garagozzo e del commercialista confermerebbero il passaggio di mazzette per un totale di 50.000 euro (in ‘tagli’ da 10.000) per far ottenere alla società Klab Gestioni Operative un risparmio fiscale di circa 2 milioni di debiti col Fisco.

Tra Klab Gestioni Operative e Fisco c’era un contenzioso legato molto al tipo di regime fiscale da considerare per la Klab, cioè il determinare se si trattava di attività dilettantistica e a valenza sociale, tale da godere di agevolazioni fiscali. O di società a scopo commerciale. Garagozzo col suo intervento fermò questo contenzioso e fece risparmiare a Klab parte dei 2 mln contestati. Nell’incidente probatorio, gli interrogati hanno ammesso in sostanza che c’era stata corruzione per superare quella fase. Dalle ammissioni dei due risulta che in un primo momento si erano accordati per 30.000 euro da dare a Garagozzo e che poi la cifra era salita a 50.000 euro. Inoltre Garagozzo, difeso dall’avvocato Enrico Zurli, avrebbe però spiegato che il suo intervento permise comunque di ottenere, a vantaggio del Fisco, somme dalla società. Denaro che, trovandosi in difficoltà economiche importanti, prossime al fallimento, la società delle palestre non avrebbe comunque mai potuto versare all’Erario nella sua interezza, neanche al termine di un processo fiscale. L’udienza preliminare proseguirà il 5 febbraio. Sono previste dichiarazioni dell’imprenditore Giorgio Moretti, difeso dagli avvocati Massimo Megli e Fausto Giunta. Gli altri imputati sono Paolo Fantacci, Luca Cioni e Riccardo Donati.

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