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Corsica 81: continua l’occupazione della palazzina

Palazzina Viale Corsica 81

Foto Controradio

Continua l’occupazione della palazzina in Viale Corsica, 81. Nella nottata la protesta dei tre occupanti saliti sul tetto è andata avanti.

I 3 ragazzi saliti sul tetto della palazzina di Viale Corsica, 81 sono rimasti al loro posto per tutta la notte. Il primo avvistamento è stato fatto ieri mattina alle 11,45 dall’addetto alla sorveglianza. I due ragazzi e una ragazza sono saliti dalla parte posteriore dello stabile, aprendosi un varco e arrivando al tetto con tende, megafoni e striscioni. La polizia e i vigili del fuoco sono giunti sul posto e dalle 15 la situazione è rimasta sotto controllo. Non sono mancati cori e urla, ma non si è andati oltre, con anche il questore Maurizio Auriemma che ha tentato una mediazione salendo sul tetto.

“Stanotte è andata bene, siamo attrezzati sia per il freddo che per il caldo, ci fa piacere vedere le persone solidali qui sotto. Resteremo qui il più possibile”. Lo ha detto, intervistato stamattina dall’emittente Novaradio, uno dei tre occupanti che da ieri mattina è sul tetto di un edificio di Firenze, in viale Corsica. Lo stabile, occupato da anni, era stato sgomberato nelle scorse settimane dalla polizia, ma ieri tre attivisti sono riusciti a entrare nuovamente e a raggiungere il tetto. La polizia, entrata nell’edificio, li sorveglia a distanza. “La polizia – ha spiegato il giovane – ha deciso di mantenere il primo stadio del tetto mentre noi siamo sulla parte più alta, quella con il cordone. Per noi la resistenza sul tetto è importante. Una volta ci avete sgomberato e adesso vi facciamo vedere come si resiste”. L’attivista ha spiegato che l’edificio “per noi è casa nostra, delle 17 persone che ci abitavano, e uno spazio per le persone del quartiere di Firenze, in cui venivano da tutta Italia e non solo. E noi vogliamo che rimanga così, ovvero casa nostra e di chi aveva bisogno”.

Lo stabile, di proprietà privata, ma da anni dismesso dopo aver ospitato uffici e laboratori di un’azienda, è stato occupato nel novembre 2012 dal Movimento di Lotta per la Casa, al tempo guidato dallo scomparso Lorenzo Bargellini. 10 anni di occupazione e di rapporti con gli abitanti del quartiere.

Un dialogo che si è interrotto il 15 marzo scorso, quando è stato effettuato il primo sgombero, durante il quale era rimasto un ragazzo sul tetto, fino alla sera dello stesso giorno. Poi fatto scendere dalle forze dell’ordine.

Ieri, martedì 4 aprile, di nuovo l’occupazione con una trentina di ragazzi e ragazze giù in strada, si sono posizionati nel piazzale antistante per solidarietà ai tre saliti sul tetto. La nuova occupazione era stata annunciata anche sui social, con un post sulla loro pagina Facebook. Durante il pomeriggio i vigili del fuoco e le forze dell’ordine sono riusciti a salire e a cercare un accordo tramite il dialogo. Ma, al momento, nulla di fatto. La nottata è trascorsa sempre con i tre al loro posto e anche con l’accensione di qualche fumogeno di colore rosso.

Presente anche la curatrice fallimentare dello stabile, Silvia Cecconi la quale ha auspicato che i ragazzi scendano quanto prima liberando l’immobile. “Anche perchè presto avremo un incontro con il Comune – ha spiegato sempre Cecconi – visto che l’immobile sarà venduto all’asta. La proprietà è della MM-Casam del gruppo Margheri”.

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