La sezione regionale di controllo della Corte dei conti ha parificato il rendiconto della Regione Toscana relativo all’esercizio 2022 con l’eccezione, però, dei capitoli di spesa relativi agli oneri di ammortamento dei mutui contabilizzati nel perimetro sanitario e dei capitoli di spesa relativi all’incremento del fondo del salario accessorio 2022 del personale non dirigente
La sezione regionale di controllo della Corte dei conti, “rilevata la generale regolarità delle poste contabili”, ha parificato il rendiconto della Regione Toscana relativo all’esercizio 2022 con l’eccezione, però, “dei capitoli di spesa relativi agli oneri di ammortamento dei mutui contabilizzati nel perimetro sanitario per 46,94 milioni, che devono essere vincolati nel risultato di amministrazione, e dei capitoli di spesa relativi all’incremento del fondo del salario accessorio 2022 del personale non dirigente per 2,08 milioni”.
E’ quanto emerso oggi al termine dell’udienza di parificazione del rendiconto generale regionale del 2022, presieduta dal presidente di sezione Maria Annunziata Rucireta, alla presenza, tra gli altri, del presidente della Toscana, Eugenio Giani.
La sezione Toscana della Corte dei Conti ha ritenuto irregolare l’iscrizione nel perimetro sanitario del bilancio delle spese di ammortamento dei mutui contratti dalla Regione, che “non potranno pertanto essere finanziate con il Fondo sanitario destinato ai Livelli essenziali di assistenza”.
La gestione del perimetro sanitario del bilancio regionale, si legge nel rendiconto, “non ha ancora superato le numerose criticità , già rilevate nei precedenti esercizi, che ne compromettono l’efficienza e la trasparenza in un contesto che ancora risente dei pesanti effetti prodotti dalla pandemia sui costi del Ssr”.
In riferimento alla spesa per il personale, l’aspetto maggiormente criticato è quello relativo all’incremento del Fondo del salario accessorio del personale non dirigente, per un importo di 2,08 milioni, “che non trova giustificazione nelle norme del Ccnl e deve, pertanto, ritenersi illegittimo, in quanto finanziato con risorse aggiuntive e ulteriori rispetto a quelle consentite dalle uniche fonti legittimate costituzionalmente”
La gestione finanziaria della Regione Toscana nel 2022, spiega la sezione locale della Corte dei Conti, “si chiude con un saldo positivo di 533,96 milioni, in crescita rispetto ai valori, sempre positivi, registrati nel 2021 e nel 2020”.
Nonostante l’ingente trasferimento di liquidità dalla cassa ordinaria avvenuto durante l’anno 2022, “la parte disponibile rimane in disavanzo di 1.3 miliardi, con una riduzione di 172 milioni sul dato del precedente esercizio”; a ciò, inoltre, va aggiunto che l’indebitamento a carico della Regione risulta essere in crescita, con “un’incidenza di 366 euro per abitante”.
Una sezione a parte è stata, invece, dedicata al Pnrr: emerge che tra il 2021 e il 2022, la Regione Toscana ha avviato “investimenti derivanti dal Piano per 607,4 milioni, a cui vanno aggiunti ulteriori fondi derivanti dal Piano nazionale complementare per 199,2 milioni e dal Fondo complementare regionale per 31,4 milioni a valere su risorse proprie. Il complesso dei costi ammessi a finanziamento si attesta quindi a 838 milioni”.
Lo stato di attuazione finanziaria complessivo dei programmi operativi 2014- 2020, si spiega nel rendiconto della Corte dei conti, palesa il fatto che siano stati” superati i target di spesa pubblica da certificare, necessari per evitare il disimpegno automatico di risorse, per tutti i programmi”.
Il rendiconto generale della Regione Toscana per il 2022, dunque, conferma le criticità già riscontrate negli esercizi precedenti relativamente alla gestione delle società partecipate ed evidenzia, in particolare, “l’incapacità della Regione di indirizzare in maniera incisiva l’operato delle società e di ottenere una inversione di tendenza sulla profonda crisi strutturale del settore”.
La relazione, in particolare, evidenzia l’influenza negativa “delle forti perdite di esercizio che, ad esempio, caratterizzano due società partecipate, come Fidi Toscana, che registra una perdita di 1,5 milioni, e Firenze Fiera, che chiude con una perdita di 4,2 milioni”.
In riferimento al rendiconto della Corte dei conti si è espresso il presidente di Regione, Eugenio Giani, per il quale: “La parifica per noi è una grande soddisfazione perché si è visto accertato come il bilancio della Regione Toscana sia stato sviluppato correttamente nell’esercizio 2022”.
Ma aggiunge, in riferimento alle irregolarità evidenziate nel documento, che , nel caso degli oneri di ammortamento sui mutui, pari a 46 milioni, “la Corte erri a considerarli parte ordinaria del bilancio, dal momento che si tratta di materia sanitaria”, e, aggiunge, “noi faremo un emendamento al prossimo rendiconto che è in discussione in Consiglio per rimediare a questo aspetto perché ci sono tutte le condizioni per coprirlo nella parte ordinaria”.
Sulla seconda irregolarità notata, che riguarda i 2 milioni per i 172 operatori a servizio degli staff e degli organi istituzionali della Regione, afferma Giani: “Ci sentiamo di avere ragione. Ci muoveremo per chiarire più a fondo, offrire le nostre controdeduzioni perché pensiamo che con il nuovo assetto legislativo del decreto legge 44, recentemente approvato dal Parlamento, abbiamo agito correttamente”.
Nel file audio le parole di Eugenio Giani