Lavoro e legalità al centro del corteo che ha portato circa 400 lavoratori della Piana – Cartonificio Fiorentino, ex Gkn, Electro System e Mondo Convenienza – a manifestare contro licenziamenti, precarietà e sfruttamento. La mobilitazione è terminata in Piazza Vittorio Veneto, a Sesto Fiorentino, dove si è lanciato un appello al Governo ed è stata annunciata la mobilitazione del prossimo 17 novembre, a Firenze.
“Facciamogli sentire la nostra voce come i partigiani che combatterono per il nostro Paese”. Sul palco in piazza Vittorio Veneto, dove è terminato il corteo partito da Viale Ariosto questa mattina alle dieci, a Sesto, con i lavoratori della Piana, si sono alternati in tanti. Storie personali per ciascuna delle aziende che oggi hanno marciato insieme, circa 400 persone tra Cartonificio Fiorentino, Electro system, ex Gkn, Mondo Convenienza e anche il settore moda, su cui comincia ad aleggiare la cassa integrazione. Tutti a manifestare contro precarietà, licenziamenti, sfruttamento. Si è parlato di contratti a termine e interinali non rinnovati nell’area, di staff leasing, NASpI e di delocalizzazioni, forme di ammortizzatori sociali utilizzate come scivoli per i licenziamenti. Nella Piana si gioca, dunque una partita importante. “Non si possono sopportare sfruttamento e condizioni lavorative che non sono all altezza della qualità produttiva del territorio”, è il coro generale delle Rsu e alle quali si sono uniti per solidarietà anche i lavoratori della Laika, del Nuovo Pignone, i rappresentanti della Funzione Pubblica della Cgil. Oggi, qui, si è realizzata la vera coesione sociale. “La città metropolitana è assente”, ha detto il sindaco di Campi Bisenzio Andrea Tagliaferri, “così come lo è il Governo, che nega salario minimo e fruga ancora nelle tasche di lavoratori e pensionati.” Con lui anche i sindaci di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, e di Calenzano, Riccardo Prestini, l’assessora regionale Monia Monni e il consigliere Valerio Fabiani. Il primo gennaio scatterà il licenziamento definitivo per i lavoratori dell ex Gkn. “Si completa cosi – dice un lavoratore del collettivo di fabbrica – questa truffa che dimostra come loro, i proprietari, vincano sempre”. Il 5 novembre sono sempre i lavoratori ex Gkn a darsi un nuovo appuntamento, un’assemblea all’interno di una tre giorni di eventi per ricordare alla multinazionale che “la speculazione, da lì, non deve passare e che devono esserci, invece, lavori socialmente avanzati guardando al futuro. Non deve insorgere una singola fabbrica, ma l’intera Piana – prosegue la Rsu – perché l’attacco a una fabbrica, ai suoi diritti, a una comunità operaia, oltre a bruciare posti di lavoro, indebolisce la capacità di un territorio di prendersi cura di sé, di difendersi da sfruttamento, inquinamento, di pianificare il proprio futuro. Chi vuole il fine, vuole i mezzi. E oggi 185 licenziamenti si fermano solo se si sviluppa la reindustrializzazione dal basso con l’intervento pubblico e con una comunità che insorge”. A proposito di futuro, è indetta una mobilitazione per il 17 novembre nel capoluogo toscano, “di cui il corteo di stamani è considerato il prodromo”, ha detto Bernardo Marasco, segretario Cgil Firenze che aggiunge: “La difesa del posto dei posti di lavoro è la priorità per mantenere una città all’altezza delle sfide che verranno. Noi oggi annunciamo un allarme, qui si sente uno scricchiolio che non deve arrivare a compimento”. I timori riguardano anche il trasferimento del Cartonificio Fiorentino ad Altopascio nel giugno 2024, che significa 100 tra impiegati e indotto che si andranno a perdere nella Piana dove si concentra un terzo del PIL del territorio.