Corteo della Repubblica fiorentina e calcio storico “beni culturali espressioni dell’identità collettiva” della città. Il riconoscimento è arrivato dal ministero della Cultura, al termine di un percorso iniziato nel 2017 e frutto di un lavoro congiunto portato avanti dalla Soprintendenza di Firenze, Pistoia e Prato in collaborazione con l’Istituto centrale per il patrimonio immateriale, Comune, Università di Firenze e associazioni.
Un riconoscimento che, spiega la soprintendente Antonella Ranaldi, “più che un vincolo che impone limitazioni è un riconoscimento del valore culturale immateriale e materiale sia del corteo che del calcio storico”, veicoli di memoria e appartenenza collettiva. “Viene introdotto u modello di tutela dinamica che mira a garantire l’autenticità e la vitalità di pratiche culturali espressione dell’identità di una comunità”.
La commissione, aggiunge Giorgia Muratori, segretario regionale MiC Toscana, “non ha avuto dubbi, la proposta è stata accolta favorevolmente anche perché c’era il precedente di pochi mesi prima del Palio di Siena”. In particolare, come “parte inscindibile del valore identitario delle manifestazioni itineranti”, sono stati individuati 24 esemplari tra costumi e oggetti rievocativi, selezionati tra 120 che sono stati catalogati e studiati, esemplari rappresentativi di varie tipologie di costumi tra le centinaia che vengono utilizzati nelle sfilate del Corteo. “Era un intervento atteso e auspicato da molti per proteggere un pezzo importante della storia della nostra città – la sottolineatura dell’assessora alle tradizioni popolari Letizia Perini – per l’amministrazione è fondamentale tramandare alle future generazioni un patrimonio soprattutto sociale e culturale unico in tutto il mondo”.
Per il presidente degli Stati generali della Rievocazione storica, Filippo Giovannelli si tratta “di un punto di partenza e non di arrivo, uno spartiacque e un provvedimento apripista di livello nazionale”. Parole simili arrivano da Michele Pierguidi, presidente del Calcio storico che guarda al futuro: “Il prossimo passo credo sarà quello del museo, creare un polo espositivo dei nostri magnifici costumi. Il calcio storico piace in tutto il mondo, l’auspicio è arrivare anche alla Fondazione nel più breve tempo possibile, spero già in questa consiliatura”.