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Corteo silenzioso a Pisa per la psichiatra uccisa Barbara Capovani

Corteo silenzioso

Pisa, un lunghissimo corteo silenzioso ha attraversato le principali vie del centro cittadino, per depositare una corona di fiori al reparto di psichiatria dove il 21 aprile scorso è stata aggredita la psichiatra Barbara Capovani poi morta per le ferite.

Secondo la questura, circa 10 mila persone hanno partecipato al corteo silenzioso e fiaccolata promossi dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici e dai sindacati di categorie delle professioni sanitarie. Tra loro mimetizzati tra la folla anche i familiari della dottoressa. Tra i partecipanti dai ragazzi ai volontari in divisa delle varie associazioni, cittadini e colleghi della psichiatra.

“Essere qui per le Istituzioni – ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo, tra i presenti – è un dovere. Queste fiaccole sono simbolo del ricordo della dottoressa Barbara Capovani e sarà nostro compito tenere viva la sua memoria. Tragedie come questa non devono mai più accadere. Come Regione ci impegneremo ad aumentare il livello di sicurezza del personale sanitario, ma come Consiglio regionale siamo pronti a sollecitare il Parlamento con una proposta di legge nazionale che colmi le lacune dell’attuale sistema legislativo e tuteli i professionisti della salute mentale”.

Il sindaco pisano, Michele Conti ha aggiunto: “Parte da Pisa per raggiungere tutta Italia il grande abbraccio alla dottoressa Barbara Capovani. L’intera città stasera si stringe unita nel suo ricordo e abbraccia la famiglia. Una folla composta, silenziosa ma determinata a lanciare un grido di allarme perché ciò che è avvenuto non accada mai più. Una mobilitazione enorme per una persona speciale che spero potrà servire per risolvere il problema della sicurezza negli ospedali e nelle strutture sanitarie”.

Infine, il sindaco ha annunciato che “l’amministrazione è pronta a intitolare un luogo pubblico a Barbara in accordo con i suoi familiari, sceglieremo un posto che la rappresenti o che lei amava particolarmente e per farlo ci consulteremo con la sua famiglia”.

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