Lun 23 Dic 2024
Controradio Streaming
ToscanaCronacaCortona: interventi protesi totale ginocchio con robot

Cortona: interventi protesi totale ginocchio con robot

Nell’ospedale di Cortona, Arezzo, è possibile realizzare protesi totale al ginocchio con la chirurgia robotica, il tutto all’insegna dei vantaggi ormai certi dell’assistenza robotica, ovvero accuratezza, precisione e sicurezza.

Interventi per protesi totale al ginocchio con la chirurgia robotica: è quanto possibile realizzare da alcune settimane all’ospedale di Cortona (Arezzo). Ne dà notizia l’Asl Toscana sud est.

Fino ad oggi era possibile solo la ricostruzione di un compartimento del ginocchio, spiega una nota, con il nuovo software invece è possibile eseguire, con assistenza robotica, anche la protesi totale di ginocchio, che deve essere utilizzata dal chirurgo nei casi di artrosi avanzata coinvolgente tutto il ginocchio.

Anche per il ginocchio totale la tecnica robotica comporta un impianto con precisione sub-millimetrica, favorendo la corretta cinetica del ginocchio ricostruito. Il tutto all’insegna dei vantaggi ormai certi dell’assistenza robotica, ovvero accuratezza, precisione e sicurezza.

“Si apre una nuova ed importante opportunità nell’ambito della Asl Toscana sud est”, commenta il direttore generale Enrico Desideri, “la disponibilità di questa applicazione chiude il cerchio sulla chirurgia articolare robotica perché, attualmente, sarà possibile usare il robot per tutte le principali indicazioni protesiche di anca e ginocchio. I due interventi già effettuati sono andati molto bene, senza alcun problema vista l’acquisita lunga esperienza dei chirurghi ortopedici della nostra azienda”.

Soddisfatto il direttore area omogenea ortopedia-traumatologia della Asl Toscana sudest Patrizio Caldora che ricorda come “ad oggi, in ambito aziendale, tra anche e ginocchia sono stati operati più di 600 pazienti con ottimi risultati. L’obiettivo finale dell’uso del robot è di una protesi con miglior risultato funzionale a lungo termine e soprattutto una più lunga sopravvivenza delle protesi, così da posticipare sempre più negli anni una ipotetica sostituzione”.