A livello nazionale la curva dell’epidemia da Covid-19 non mostra più un andamento esponenziale, ma piuttosto lineare.
L’aumento del totale di nuovi infetti accumulato nella scorsa settimana (+ 10%) è minore rispetto a quello della settimana precedente (+27%); il numero totale di infetti attivi (-8%) è cresciuto meno della settimana precedente (+19%); il numero di nuove ospedalizzazioni (+4537) è minore di quello della settimana precedente (+6137) e di quella ancora prima (+5520). E’ quanto emerge dai calcoli fatti dal fisico Roberto Battiston, dell’Università di Trento.
“Per la prima volta da settembre osserviamo un andamento giornaliero dei nuovi casi positivi molto simile tra le due ultime settimane”, ha detto Battiston all’ANSA.
“Da circa tre settimane – ha detto ancora Battiston – il ritmo di crescita osservato si è progressivamente attenuato, anche se è necessario capire circa la possibile presenza di effetti di saturazione nei dati, come evidenziato da più parti. In questi giorni ci si aspetta anche l’effetto dei decreti in atto dallo scorso 6 settembre. I numeri quotidiani e settimanali sono ancora molto alti e mettono sotto fortissima pressione il sistema sanitario nazionale. La situazione delle singole regioni è molto diversificata: per cui se ci si può aspettare un miglioramento nella media nazionale a partire tra la fine di novembre e gli inizi di dicembre, è davvero troppo presto per fare valutazioni sulla situazione a Natale. I lockdown in atto dovrebbero portare a un miglioramento della situazione ma è necessario aspettare ancora qualche giorno prima di fare altre valutazioni. L’ Italia si trova nella situazione di gran parte dei Paesi europei”.