Sab 21 Dic 2024
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ToscanaCovid-19Covid, Cgil Firenze: "chiediamo sicurezza per chi lavora agli Uffizi"

Covid, Cgil Firenze: “chiediamo sicurezza per chi lavora agli Uffizi”

 Né Green pass, né obbligo di mascherine Ffp2 alle Gallerie degli Uffizi e negli altri musei, così il sindacato Fp Cgil afferma in una nota: “E’ una situazione assurda mentre il virus rigaloppa. Chiediamo sicurezza per chi lavora, serve un protocollo di rientro graduale alla normalità, senza scorciatoie insensate”.

“Con la fine dello stato di emergenza non è più necessario per i visitatori dei musei, né esibire Green pass né utilizzare la mascherina Ffp2. Una posizione assurda in un momento in cui le varianti stanno facendo rigaloppare la bestia del virus – si legge ancora nella nota della CGIL -. È vero che il virus oggi fa meno paura grazie soprattutto alla campagna vaccinale, ma è assurdo aprire così indiscriminatamente da un giorno all’altro senza una graduale transizione”

Le Gallerie degli Uffizi, dove come in tutti i musei italiani rimane l’obbligo di mascherina chirurgica fino al 30 aprile, spiegano: ”Noi seguiamo pedissequamente la più aggiornata normativa dettata dal governo”.

Fp Cgil di Firenze, invece, chiede, polemicamente  “è giusto esporre chi fino a ieri era considerato da tutelare a oltre 6.000 visitatori al giorno (dato ufficioso dei soli prenotati di sabato scorso per la sola Galleria degli Uffizi)? È giusto piegarsi a un’ottica di mera valorizzazione, intesa come necessità di fare più numeri possibili soprattutto dal punto di vista della monetarizzazione? È giusto esporre i lavoratori della cultura, già ridotti all’osso, alla possibilità di contagio visti i numeri che ci aspettiamo (praticamente senza controllo) nelle prossime settimane di festività? È giusto far finta che vada tutto bene? Questo è l’ennesimo specchietto per le allodole”.

“Chiediamo sicurezza per tutti le lavoratrici e i lavoratori dei musei – conclude la siCGIL -, a partire dalle Gallerie degli Uffizi dove si registrano numeri di visitatori molto elevati e dei siti culturali. Chiediamo che i lavoratori dei beni culturali non siano solo considerati come pedine da sacrificare. Abbiamo chiesto che venga stabilito con tutti i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza un protocollo di rientro graduale alla normalità, senza scorciatoie insensate”.