Sono alcuni dei dati presentati oggi a Milano dalla Fondazione Onda (Osservatorio nazionale salute donna) nell’incontro virtuale ‘Uscire dall’ombra della depressione’.
L’isolamento sociale dovuto alla pandemia ha portato ad un aumento di ansia e depressione. La disoccupazione generata dalla crisi economica potrebbe determinare un aumento sino a 150-200 mila casi di depressione in Italia. Sono alcuni dei dati presentati oggi a Milano dalla Fondazione Onda (Osservatorio nazionale salute donna) nell’incontro virtuale ‘Uscire dall’ombra della depressione’.
“In pochi mesi si è avuto un aumento dei sintomi depressivi a causa di distanziamento sociale, solitudine, paura del contagio ed evitamento, ma prevediamo anche una crescita delle depressioni dovuta ad una serie di lutti complicati e l’imminente crisi economica”, spiega Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento Neuroscienze dell’ASST Fatebenefratelli-Sacco di Milano.
Basso reddito e aumento della disoccupazione, secondo diversi studi, raddoppieranno o triplicheranno il rischio di ammalarsi.
“Con queste prospettive – aggiunge – il numero di depressi si appresta a raggiungere quello di malati di diabete in Italia”.
In Lombardia già si stimano oltre 150.000 persone con depressione maggiore, la forma più grave e invalidante, e visto l’incremento previsto dei casi, il peso economico della malattia è destinato ad aumentare, come rileva Francesco Saverio Mennini, Professore di Economia Sanitaria dell’università di Roma Tor Vergata.
“Questa serie di incontri rientra nel percorso intrapreso da Onda nel 2019 per accendere i riflettori sul tema della depressione”, commenta Francesca Merzagora, Presidente di Onda.
Dopo il Manifesto ‘Uscire dall’ombra della depressione’ del 2019 “il nostro impegno si è spostato a livello territoriale con l’organizzazione di otto tavole rotonde regionali, che a causa dell’emergenza sanitaria nazionale, sono state riorganizzate in forma virtuale a partire dalla Lombardia – conclude – Dopo aver fatto tappa in Campania e Lazio raggiungeranno Sicilia, Piemonte, Veneto, Puglia, Emilia Romagna, per superare lo stigma nei confronti di questa patologia e migliorare l’accesso alle cure. Azioni più che necessarie dopo il lockdown”.