In ‘tilt’ il telefono unico del servizio di guardia medica della Asl Toscana Centro (Firenze, Prato, Pistoia Empoli) nei giorni di Natale e Santo Stefano per il picco di chiamate “dovuto in gran parte all’aumento quasi esponenziale dei casi positivi da Covid”.
La maggioranza della popolazione, spiega la Asl Toscana Centro, si è rivolta alla Centrale operativa di Continuità assistenziale (l’attuale nome della guardia medica) “per ottenere la conferma diagnostica del tampone antigenico risultato positivo e conseguentemente richiedere ai medici la prescrizione del tampone molecolare”. La Centrale Operativa era, infatti, anche nell’ultimo fine settimana, l’unico servizio disponibile ed attivo al quale potersi rivolgere.
I momenti più critici sono stati quelli diurni. “Quanto accaduto non deve ripetersi – ha dichiarato il direttore sanitario dell’Asl Toscana Centro, Emanuele Gori – e l’Azienda è già al lavoro per potenziare il servizio: a partire dal prossimo 31 dicembre le postazioni passeranno da cinque a otto, abbiamo inoltre previsto anche il raddoppio delle linee telefoniche e la presenza di un medico in centrale per assicurare le risposte cliniche ai cittadini”.
Il sistema, dotato di 60 linee, è andato in affanno: già di solito sotto pressione, ha avuto un tale aumento di richieste telefoniche alle quali è stato difficile far fronte da parte degli operatori e così molti cittadini sono rimasti in attesa e per altri non è stato possibile mettersi in contatto con gli operatori (adesso cinque) che gestiscono il numero unico 0573-454545.
L’incremento di telefonate è stato del +30% rispetto al fine settimana precedente. Il 25 e 26 dicembre la Centrale della ASL Toscana Centro ha risposto e preso in carico 5.780 cittadini contro i 4.350 del fine settimana precedente. “Invitiamo coloro che sono risultati positivi al tampone antigenico e sono asintomatici – ha affermato Daniele Mannelli, direttore della Centrale – ad attendere il rientro del proprio medico curante il lunedì mattina per la prescrizione del tampone molecolare, così da lasciare libere le linee telefoniche per i pazienti che hanno effettivi bisogni clinici e la necessità di contattare il medico di turno”.