Il consumo nei ristoranti e bar permesso solo con tavoli all’aperto: spiega la Regione in un nota con Anci, ‘Non abbiamo detto stanze con finestre aperte’
“Per ‘consumo all’aperto’ deve intendersi quello effettuato in esercizi dove i tavoli sono chiaramente posti all’aperto, in spazi senza alcuna copertura o con coperture mobili, ad esempio ombrelloni o tende, eventualmente in spazi dotati di strutture esterne comunque in grado di garantire un cospicuo e continuo ricambio dell’aria, ma non certamente in ‘stanze aperte'”.
Lo precisano insieme l’assessore al Commercio della Regione Toscana, Leonardo Marras, e il presidente dell’Anci Toscana nonché sindaco di Prato, Matteo Biffoni, rispetto a “errate notizie in virtù delle quali sarebbe possibile consumare pranzi in ristoranti o punti ristoro all’interno di locali con finestre o porte aperte”.
“Non abbiamo mai parlato di ‘stanze aperte’. La nota ai sindaci è chiara – prosegue -. Occorre tuttavia che questo punto sia altrettanto chiaro alla pubblica opinione, altrimenti si rischia solo di creare confusione ed apprensione anche tra le autorità preposte al controllo”.
“Gli spazi all’aperto – spiegano Marras e Biffoni – sono verande, dehor, terrazze, tettoie, costruite all’aperto, strutture per loro definizione, ed autorizzazione, amovibili” mentre “le stanze, invece, sono per definizione luoghi chiusi. Il fatto che una stanza possa avere delle finestre è del tutto ovvio: ma non basta aprire una finestra per rendere un locale idoneo ad ospitare pranzi o conviviali in questo drammatico periodo contraddistinto dalla pandemia da Covid”.
Per effetto della pandemia da Covid-19 il settore della ristorazione in Toscana ha perso nel 2020 più di 3 miliardi di euro di fatturato rispetto al 2019. Per il 2020 il calo dei consumi è stimato in circa 7 miliardi di euro, e per il primo trimestre 2021 questo significa una ulteriore contrazione stimata in 1,2-1,5 mld: lo afferma Confesercenti Toscana.