Relativamente al limite a mezzanotte l’attività dei medici di continuità assistenziale
“L’ordinanza n. 107 della Regione Toscana che limita a mezzanotte l’attività dei medici di continuità assistenziale, più conosciute come ‘guardie mediche’ costituisce una chiara violazione del Dlgs 502/92,art.8, legge dello Stato, che “garantisce ai cittadini l’attività assistenziale per l’intero arco della giornata e per tutti i giorni della settimana”. Lo affaerma Nicola Marini, Segretario Regionale del Sindacato Medici Italiani, commentando recenti iniziative della Regione Toscana sulle attività delle guardie mediche cui da mezzanotte viene fatto interrompere il servizio in ambulatorio (c’è solo telefonico) per reperire dottori da schierare nelle attività di tracciamento e nell’assistenza ai positivi negli alberghi sanitari Covid.
Secondo il sindacato dei medici però la Regione “viola l’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale. S’infrange pertanto il principio di legalità che sta alla base dello Stato di Diritto e della nostra democrazia. Principio che impone a tutti i pubblici poteri,Regione Toscana inclusa, anche nella emergenza Covid19, il limite invalicabile della legge”. Per Marini “con l’ordinanza si toglie un servizio e si rischia di rendere meno efficiente un altro” e “anche qui si viola quanto prevede l’Accordo Collettivo Nazionale in vigore per quanto riguarda la “operatività sinergica tra il servizio di continuità assistenziale e l’emergenza territoriale”.
Ricordando inoltre la sinergia operativa di medici con funzioni nettamente diverse, come sancisce il Patto della Salute 2014-2016, e il “Piano Sanitario Nazionale, che auspica la valorizzazione della Continuità Assistenziale al fine di decongestionare i Pronti Soccorso, evitando i ricoveri impropri, in una insostituibile funzione di filtro”, oltre a quanto evidenziato nei Lea (Livelli essenziali di assistenza) circa la Continuità Assistenziale, lo Smi, rispetto alla riconosciuta necessità di “rinforzare il territorio per evitare l’accesso agli ospedali, fonte più significativa di propagazione del contagio” denuncia che “la Regione Toscana, con questa ordinanza, va in controtendenza, indebolendo il territorio, nelle ore notturne, per servizi e risorse umane, utilizzando le guardie mediche di giorno “per attività ambulatoriali sui pazienti con sintomi simil-influenzali. Come se di notte queste realtà scomparissero”. “Lo Smi Toscana – conclude – chiede alla Regione di annullare tale disposizione imposta dalla ordinanza 107, nel nome della legge”.