Sab 23 Nov 2024
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Crisi di Governo, reazioni amministratori toscani

Firenze, alcuni degli amministratori toscani sono intervenuti sulla crisi di governo e sulle dimissioni del premier Mario Draghi.

“Quello che è successo ieri in Senato è stato vergognoso, il punto più basso di chi vive la politica come opportunismo personale e non come servizio collettivo. Ora c’è solo modo per rimediare: fare nostra l’agenda Draghi e chiedergli subito la disponibilità a candidarsi presidente del Consiglio evitando ogni alleanza con gli irresponsabili che lo hanno fatto cadere. Solo così si possono battere la destra, i populisti, gli sciacalli e gli opportunisti della politica”. Così il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, sulle dimissioni del premier Mario Draghi. Per Mazzeo “la crisi di governo e la campagna elettorale in un periodo come questo sono pura follia: con l’inflazione alle stelle, il rincaro delle bollette e della benzina, la crisi energetica e la pandemia ai cittadini andavano garantite solo e soltanto risposte concrete sulla salvaguardia dei loro salari e del loro potere d’acquisto”.

La crisi di Governo e le dimissioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi “avranno un effetto immediato a caduta su Comuni, cittadini e imprese”. Così il sindaco di Prato Matteo Biffoni che aggiunge: “La crisi energetica, l’emergenza climatica e idrica, la guerra alle porte, di cui molti sembrano essersi dimenticati sono emergenze che stiamo affrontando quotidianamente e che stanno ponendo freni alla ripresa economica in atto. Questa crisi di Governo mette in seria difficoltà le manovre di sostegno alle famiglie e alle imprese, così come lo sviluppo dei territori. a cominciare dal fatto che senza un Governo con pieni poteri non verrà approvata la Finanziaria, solo per fare un esempio, e nei prossimi mesi non arriveranno le risorse agli enti locali, risorse necessarie per far fronte almeno in parte all’impennata dei costi”. “Quanto è accaduto ieri rende evidente che per alcuni il Paese reale è una chimera – afferma ancora -. L’appello dei sindaci di diverso colore politico a sostegno del presidente Draghi non era un esercizio di stile, era il grido d’allarme di chi anche in queste ore deve dare risposte ai cittadini guardandoli negli occhi”.

“Grazie al Presidente Draghi per aver dato autorevolezza al Paese assumendo decisioni importanti nell’interesse dei cittadini. Fargli venire meno la fiducia è da irresponsabili!”. Così il presidente della Toscana Eugenio Giani sui social.

“Dopo il fallimento di tre governi è inevitabile dare nuovamente voce ai cittadini, ma c’è preoccupazione per i fondi Pnrr”, per Mps e per il progetto legato alla Fondazione Biotecnopolo. Così il sindaco di Siena Luigi De Mossi, civico alla guida di una giunta comunale di centrodestra, commenta la crisi di governo. “E’ in ballo la stabilità del Paese in una fase estremamente delicata dal punto di vita economico e sociale, con risvolti complicati anche per il nostro territorio”, le sue parole”. “La caduta del governo ha un colpevole primo: il Movimento 5 Stelle”, ed “è incredibile che il Pd fino all’altro ieri scommettesse sull’alleanza strategica proprio con i 5 Stelle: l’idea del ‘campo largo’ era e rimane una follia. Che il centrosinistra ha pensato bene di riproporre anche a Siena, costruendo una coalizione elettorale che ha al centro proprio l’asse tra Pd e M5s”.

“Il Governo Draghi è stato molto attento ai territori, che sono stati posti dal Presidente del Consiglio al centro del Pnrr. Con i Ministri che hanno avuto responsabilità sui temi delle Province, da Gemini a Lamorgese, da Franco a Brunetta, da Carfagna a Bianchi, c’è stata collaborazione, condivisione e rispetto. Se come sembra ci saranno elezioni a brevissimo, chiediamo ai partiti politici di avviare un confronto immediato, perché nelle piattaforme elettorali siano evidenti i temi che riguardano direttamente i territori, e le Province in particolare per quanto ci attiene”. Lo dichiara il presidente dell’Upi, l’Unione delle province d’Italia, Michele de Pascale.

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