L’affermazione dell’europarlamentare leghista e candidata alla presidenza della Regione per il centrodestra ha innescato dure critiche e parole di condanna. Il sindaco di Firenze inviata Ceccardi
”Non sono né fascista né antifascista perché aveva senso prendere posizione nel 1944, oggi non c’è una guerra civile. Sono dalla parte dei deboli. E prenderò voti di sinistra”. Lo afferma l’europarlamentare Susanna Ceccardi (Lega), candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Toscana, in un’intervista alla “Repubblica”. Alla domanda se si consideri antifascista, Ceccardi risponde: “Io sono anti ideologica”.
“Dice di essere anti ideologica. E allora perché siede nel gruppo dell’estrema destra europea insieme al partito di Marine Le Pen e ai tedeschi di Alternative für Deutschland?”. “Consiglio a Ceccardi, se davvero pensa di poter governare la Toscana, di essere rispettosa e di non sottovalutare il pericolo costituito dai rigurgiti neonazisti e neofascisti. Dichiara il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.
“Non è accettabile mettere sullo stesso piano fascismo e antifascismo, perché il fascismo è negazione della libertà e della democrazia, e chi è per la libertà e la democrazia non può che essere antifascista”. Così Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano, commenta le parole di Susanna Ceccardi che non sorprendono il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni che aggiunge: “Ci ricordiamo bene i suoi post revisionisti sulla Resistenza, oppure la parata dei mezzi delle SS quando era sindaca di Cascina nei giorni della Liberazione”. “La inviterò l’11 agosto a Firenze quando ogni anno celebriamo la liberazione della nostra città dal nazifascismo”. Ha annunciato Nardella, che invita a “non cadere nelle provocazioni, e mostrare ai cittadini un vero senso delle istituzioni”.
“E’ una conquista dell’antifascismo se ci sono libertà d’opinione e libere elezioni democratiche, come quelle per le regionali toscane tra poche settimane, e se anche le donne possono votare o candidarsi a gestire la cosa pubblica. Col fascismo non era così.”. Questo uno stralcio del commento di Dalida Angelini, segretaria generale di Cgil Toscana.