Nell’inchiesta per il crollo nel cantiere di via Mariti a Firenze per la realizzazione del supermercato Esselunga, secondo quanto appreso, la procura ha chiesto tre misure cautelari per i tre indagati resi noti finora.
La gip Antonella Zatini interrogherĂ nelle prossime settimane i tre indagati prima di decidere, come previsto dalla riforma Nordio, se accogliere o meno l’istanza dei pm Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone.
Nelle prossime settimane saranno ascoltati il direttore dei lavori del cantiere ingegner Marco Passaleva difeso dall’avvocato Pier Matteo Lucibello; l’ingegner Carlo Melchiorre difeso dall’avvocato Eriberto Rosso, e Alfonso D’Eugenio difeso dagli avvocati Fabrizio Acronzio e Sigfrido Fenyes. Il primo è il responsabile dell’ufficio calcolo e responsabile tecnico di produzione di Rdb.Ita spa, mentre l’altro è il legale rappresentante della stessa azienda. I reati che la procura di Firenze ipotizza per i tre sono omicidio colposo e lesioni colpose. Per Melchiorre c’è anche l’ipotesi del reato di crollo di costruzioni, in concorso.
Secondo quanto emerge dall’inchiesta durante la realizzazione era capitato che altri manufatti provenienti dalla societĂ Rdb presentassero problemi e venissero collocati nel cantiere, poi se non potevano essere sistemati e riadattati, ritornavano indietro. Così, da riscontri nelle indagini dirette dai sostituti procuratori Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone, sul cedimento strutturale che provocò la morte di cinque operai la mattina del 16 febbraio 2024.
Inoltre, emerge che quando i manufatti difettosi ritornavano alla Rdb, veniva aperta una pratica di non conformitĂ . Dalle indagini della procura di Firenze sarebbe successo in tre occasioni per travi le cui criticitĂ attenevano alle misure, rispetto ai punti di appoggio o di inserimento nella costruzione. Tuttavia, nelle travi dell’area in cui circa un anno fa c’è stato il crollo non sarebbero mai state riscontrate anomalie nei materiali forniti o nel loro montaggio.